Vincolo, 108 e dintorni: uscito il nuovo libro sportivo di Luca Vargiu e Nicola Schellino

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Cosa fare quando si è un giovane calciatore e si deve firmare un tesseramento o quando si è genitori di giovani calciatori arrivati al momento della firma del cartellino con vincolo pluriennale? Ai tanti dubbi che si hanno in questi momenti danno una risposta Luca Vargiu, ex agente di calciatori e dirigente sportivo e autore di alcuni libri denuncia sul mondo del pallone, e l’avvocato Nicola Schellino, esperto di diritto sportivo, balzato alle cronache sportive di queste settimane per aver condotto la trattativa tra il Cuneo Calcio femminile e la Juventus per il passaggio del titolo sportivo.

 

Entrambi curano da qualche anno un blog, SOS Calcio, nel quale si mettono a disposizione per rispondere alle tante domande sui tesseramenti che giornalmente ricevono e fornendo consulenza.
Un libro in cui vengono commentate le norme in materia di vincolo e relativo svincolo, analizzati casi particolari e raccontata la realtà attraverso alcune storie che fotografano il malcostume diffuso nel mondo del calcio quando si parla di svincolo.
Dalla parte delle N.O.I.F. (norme organizzative interne della Figc ) relative ai giovani, al commento della sentenza del Tar Lazio tanto attesa e altrettanto deludente in termini di svolta sul tema svincolo, dalle storie di svincolo di giovani calciatori alla lettera di convocazione per il presidente Tavecchio.
Luca Vargiu e Nicola Schellino descrivono la situazione attuale e spingono alla discussione. L’Italia, con la Grecia, è l’unico paese in Europa che ancora ha una norma che vincola i giovani calciatori – dilettanti – fino al venticinquesimo anno di età permettendo comportamenti poco leciti per riuscire a essere “liberi di giocare“, come la famosa campagna che però non ha portato i risultati sperati.

 

“Con questo ebook – commenta Vargiu – proviamo a chiarire le idee e a modo nostro combattere il vincolo sportivo per come è concepito oggi. Nel momento in cui una norma diventa uno strumento che non permette alle ragazze e ai ragazzi che giocano a calcio di farlo in libertà e, soprattutto, è un’arma che da il potere ai tanti furbastri che popolano il mondo del pallone di ricattare, chiedere denaro e spingere all’abbandono, ci troviamo davanti a un problema serio. Se aggiungiamo l’immobilismo del governo del pallone il problema è ancora più grave. Non si può più aspettare che alle timide e ripetute parole sull’argomento non segua alcun fatto”
L’intento di questo libro come ci tengono a sottolineare i due autori è quello “di dare le informazioni che purtroppo molti non sanno e ciò lo constatiamo dalle tante richieste che giornalmente riceviamo. Illustriamo, ma soprattutto spieghiamo le norme e raccontiamo ciò che accade nella realtà sperando di dare uno strumento in più per sapere cosa si può fare e cosa non si deve fare nel momento in cui si firma un tesseramento con una società. Nel nostro piccolo vogliamo portare le persone a essere più preparate spingendole anche a non accettare compromessi ma a denunciare chi rovina questo sport.”

 

“Si tratta – prosegue Schellino – di un lavoro ragionato e costruito ad uso e consumo degli utenti finali, ovvero i giovani calciatori ed i loro genitori, il cui scopo principale è informare.
Non v’è dubbio, infatti, che il vincolo pluriennale, per come oggi concepito e normato, rappresenta sempre più spesso la ragione per cui molti giovani calciatori dilettanti decidono di abbandonare la pratica agonistica piuttosto che proseguire la propria carriera sportiva in una realtà non più congeniale o comunque ritenuta non più idonea per i motivi più disparati.

 

Il vincolo pluriennale, infatti, porta in concreto a forti limitazioni sulle scelte future degli atleti dilettanti. Nonostante da più parti si invochi un progressivo abbattimento dell’età dello svincolo fino a giungere all’ipotesi di rivisitare questo istituto in chiave annuale o biennale, la normativa continua a mantenersi immutata.
Ci auspichiamo sinceramente che gli organi preposti vogliano intervenire quanto prima a riformare il meccanismo del vincolo pluriennale, prevedendo comunque una più ampia revisione del sistema dei premi e degli indennizzi in caso di trasferimento di atleti giovani non professionisti, al fine di tutelare anche il contrapposto interesse delle associazioni e società sportive in ordine al necessario sostegno dei vivai calcistici”.