Il 27 giugno presentazione ad Alba della biografia di Giacomo Oddero “Il farmacista di Via Maestra”

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Martedì 27 giugno la sala Beppe Fenoglio (Cortile della Maddalena) ad Alba ospiterà la presentazione del volume redatto da Giacomo Oddero e dallo scrittore Attilio Ianniello “Il farmacista di Via Maestra”.

La storia di Giacomo Oddero, la sua professione di farmacista, il suo impegno politico, amministrativo e territoriale sono strettamente intrecciati alle vicende della città di Alba e della Provincia di Cuneo. Nato nel 1926, cresciuto a La Morra – per citare le parole del dott. Oddero, “in questo magnifico territorio che amo ed ho nel sangue” – e formatosi a Torino, facoltà di Farmacia, Giacomo Oddero è una figura centrale per lo sviluppo della viticoltura albese e piemontese, di grande peso sia per il sostegno sempre attivo alle attività rurali, sia per la spinta propulsiva che ha dato, in anni di attività ed impegno, allo sviluppo turistico ed economico del territorio delle Langhe.

Il volume ripercorre in modo partecipato e dettagliato il profilo pubblico di un amministratore e produttore vinicolo tenace e generoso che ha ricoperto molti e diversi ruoli: sindaco di La Morra nel 1964; motore della nascita di quell’ “Ente per la Valorizzazione dell’Albese e delle sue Langhe – Azienda autonoma di soggiorno e turismo” che oggi chiamiamo Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero; testimone – insieme al socio farmacista Luciano De Giacomi, a Giovanni Bressano e a grandissime personalità del mondo del vino tra cui Beppe Colla, Renato Ratti, Bartolo Mascarello – della genesi dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini D’Alba; Consigliere e poi Assessore Provinciale all’Agricoltura dal 1970 al 1987; presidente della Camera di Commercio di Cuneo dal 1977 e presidente prima della Cassa di Risparmio di Cuneo e poi della sua Fondazione dal 1995 al 2005.

Non va dimenticato poi l’impegno personale profuso nella creazione dell’acquedotto delle Langhe, di cui Giacomo Oddero è stato Presidente a partire dal 1973: un’opera monumentale, nata dalla necessità di portare l’acqua ai territori assetati della Langa di allora, che contribuì notevolmente a potenziare le attività agricole e turistiche della Provincia di Cuneo.

A tratti le vicende nazionali si affacciano nel racconto, aprendo finestre di grande interesse economico (ad esempio, le conseguenze della scelta di Carlo Azeglio Ciampi, ministro del Tesoro nel 1995, di separare il ruolo delle Fondazioni da quello delle Banche: ne scaturisce un racconto coinvolgente che dimostra come la buona amministrazione bancaria fosse possibile e, in casi fortunati, anche praticata); sono presenti però anche aneddoti, ricordi personali legati alle motivazioni alla base delle scelte politiche, alla gestione delle attività della farmacia, al ruolo che la farmacia stessa ha ricoperto all’interno della società albese.

Dice Giacomo Oddero: “Eravamo uomini politici nel senso più giusto e completo di allora; eravamo uomini che oltre alle loro cose si occupavano anche del bene della comunità”; ed è proprio questo il messaggio che la biografia del dott. Oddero trasmette, forte e chiaro. Per essere uomini non basta coltivare il proprio interesse: è necessario mettere a disposizione della società le proprie attitudini e il proprio impegno quotidiano, per il bene comune. Un’attività, come ricordano le figlie Maria Vittoria e Mariacristina, “riservata ai generosi e ai capaci, come davvero dovrebbe essere”.