Imprenditrice cusiana utilizza le imprese di parenti per emettere 3.100.000,00 euro di fatture di vendita e non dichiarare il reale volume d’affari conseguito

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Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle della Tenenza di Omegna, nell’ambito dei servizi istituzionali in materia di tutela delle entrate dello Stato hanno individuato una ditta individuale operante nel settore del commercio di rottami che ha deliberatamente omesso di adempiere agli obblighi dichiarativi risultando, quindi, evasore totale.

Le operazioni ispettive, intraprese nell’anno 2014, hanno permesso di ricostruire come l’imprenditrice, avvalendosi di imprese individuali intestate a parenti ed in concorso con gli stessi, abbia emesso fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, in quanto formalmente redatte da soggetti economici diversi rispetto a quello che realmente poneva in essere l’operazione economica, per più di 3.100.000,00 euro.

Le scaturenti indagini di Polizia Giudiziaria, esperite anche a mezzo delle indagini finanziarie, hanno permesso di risalire ai reali volumi d’affare conseguiti dalle imprese “cartiere” e sono state individuate 15 imprese aventi sede nel VCO, nel borgomanerese ed anche nel bresciano con cui le stesse hanno fittiziamente avuto rapporti commerciali.

Mediante l’attivazione dei Reparti del Corpo territorialmente competenti sono stati acquisiti i necessari elementi di prova utili a determinare la reale paternità di tutte le operazioni documentate dalle fatture false individuando precisamente le reali parti dei diversi rapporti commerciali.

Come di consueto in questi casi, le imprese che si sono prestate alla falsa documentazione delle operazioni, consentendo alla verificata di allontanare dalla propria sfera reddituale l’ingente volume di cessioni, sono risultate sconosciute al fisco perché non hanno mai presentato dichiarazioni fiscali.

Le complessive attività hanno portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 15 soggetti coinvolti negli illeciti posti in essere, avendo integrato le fattispecie penali previste dagli artt. 2 (Dichiarazione fraudolenta media uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti), 4 (Dichiarazione infedele), 5 (Omessa dichiarazione) e 8 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) del D.Lgs. n. 74/2000.

L’altissima attenzione del Corpo a questi fenomeni evasivi contribuisce a preservare la leale concorrenza tra le imprese del territorio ed a promuovere indirettamente prospettive di crescita sane del mercato del lavoro e della produzione, a tutela delle libertà economiche di tutti i cittadini.