Scandalo Tenda Bis: 9 misure cautelari per furto aggravato e frode in pubbliche forniture | Sottratte alla realizzazione dell’opera e rivendute 200 tonnellate di materiali ferrosi: per il tunnel accertato l’uso di materiali scadenti

0
527

Furto aggravato, frode in pubbliche forniture e detenzione illecita di materiale esplodente: sono 9 le misure cautelari disposte al termine di una serie di operazioni di polizia ed indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Cuneo su gravi irregolarità nella realizzazione del tunnel Tenda Bis.

L’attività, che ha portato a 5 arresti domiciliari, 4 obblighi di dimora e 17 avvisi di garanzia, è stata svolta anche sul territorio francese, con rogatoria internazionale richiesta dalla Procura di Cuneo a quella di Nizza, con il decisivo supporto della Gendarmeria di Marsiglia: il complesso lavoro delle forze dell’ordine si è concretizzata con il sequestro probatorio dell’intero cantiere su ambo i versanti e del complesso delle opere di contenimento antistante il tunnel in uso agli utenti stradali.

 

Un’operazione nata nel settembre 2016, dopo un controllo economico del territorio “lungo le principali direttrici commerciali che interessano i traffici delittuosi transfrontalieri,” e da un’acquisizione della documentazione nel corso dei controlli amministratici su vettori in transito, oltre che da una continua attività di intelligence: è stata così portata alla luce un sistema di vendita occulta di manufatti in ferro ed acciaio destinati alla costruzione della nuova galleria del Tenda, provenienti da un cantiere di Limone Piemonte.

 

Le intercettazioni telefoniche hanno permesso di contestare ad alcuni soggetti operanti nel cantiere l’esecuzione di numerosi e reiterati delitti contro il patrimonio, come l’illecita sottrazione di manufatti ed elementi strutturali in metallo (centine, piedritti, tondini zigrinati, micropali etc etc) per la successiva rivendita. Fra di loro, personaggi con incarichi direttivi, sia dipendenti della società consortile esecutrice dei lavori che dipendenti della società aggiudicataria dell’appalto, la Grandi Lavori Fincosit Spa. 

 

Inoltre, sono stati raccolti gravi elementi sulla realizzazione di una serie di condotte fraudolente ai danni del cantiere, su entrambi i versanti, riconducibili a frode nelle pubbliche fornuture. Secondo gli inquirenti, i lavori sarebbero stati eseguiti difformemente rispetto al progetto esecutivo, utilizzando materiali di bassa qualità, con la complicità di chi doveva controllare il corretto avanzamento dei lavori.

 

E’ stato possibile accertare la sottrazione di 200 tonnellate di materiale ferroso dal cantiere, per un valore di oltre 100.000 euro, rivenduto a raccoglitori di metallo del cuneese e torinese, ottenedo così un indebito guadagno, celando la proprietà dei manufatti. 

 

I destinatati delle misure coercitive, agli arresti domiciliari, sono A.F., A.P. e N.D.R, dipendenti della Grandi Lavori Fincosit Spa, rispettivamente direttore tecnico di cantiere, capo-cantiere ed operaio; L.M., dipendente Galleria di Tenda Scarl, operaio; V.D.A, dipendente ANAS e direttore dei lavori.

 

Obbligo di dimora invece per C.E. e S.S, entrambi della Grandi Lavori Fincosit Spa, rispettivamente Responsabile dell’area dei cantieri del Nord Italia e contabile di cantiere; divieto di dimora infine per B.D. e G.D.C, dipendenti dell’Italconsult Spa e consulenti esterni.

 

Redazione Ideawebtv.it