Revello: torna la spettacolare rievocazione dell’assalto al castello

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I primi dieci anni vanno festeggiati a dovere. E così l’edizione 2017 di “Revello Maggio Castello”, la rievocazione storica attraverso la quale il paese in provincia di Cuneo rivive i fasti del suo glorioso passato, si annuncia ancora più affascinante del solito.

L’appuntamento è fissato per il 20 e 21 maggio, due giornate in cui tra locande, botteghe e personaggi in costume d’epoca, Revello si trasformerà in un borgo di fine Cinquecento.
Sabato alle ore 21 ci sarà la battaglia notturna dell’assedio. Invece alle 23 del sabato prende vita la Movida Notturna con la Notte Rossa e la simulazione dell’incendio al castello. Domenica mattina alle 10 c’è la sfilata storica in abito e alla 16 la Grande Battaglia dell’Assedio.

 

Arte, storia, cultura, ricerca delle tradizioni, gastronomia, musica, danza e teatro di piazza torneranno così a fondersi in un mix irresistibile, che vivrà il suo momento culminante con la rappresentazione dell’assedio alla fortezza, avvenuto il 22 febbraio del 1548: un evento di grande importanza per i destini del territorio, che mise fine a oltre 400 anni di potere del Marchesato di Saluzzo; Revello, infatti, venne riconquistato dai francesi attraverso l’inganno e il tradimento.

 

Tutto ebbe inizio quando il Re di Francia, Enrico II, ordinò al suo luogotenente il Principe di Melfi di impadronirsi di Revello, luogo dove dimorava da tempo il Marchese di Saluzzo. Allertato dal suo arrivo, il governatore del castello Giovanni De Reges si rinchiuse nella fortezza per difendere la città, che venne cinta d’assedio dal comandante francese Termes; la svolta arrivò nel mese di aprile, dopo due mesi di strenua resistenza: una notte, grazie all’aiuto del castellano Giovanni Maria Muratori, alcuni suoi fidi s’intrufolano nel castello e all’alba, durante la solita perlustrazione di De Reges alle vedette, lo spinsero dal bastione del castello facendolo precipitare e uccidendolo. Il primo settembre il Re di Francia Enrico II arrivò a Revello accolto dal popolo festante sotto un baldacchino di raso rosso dorato, guarnito di frange con fila d’oro e forgiato delle armi della città: l’indomani, prima di ripartire, diede pieni poteri al Principe di Melfi, dando il via a una nuova era per Revello e per tutto il suo territorio.

Tutti gli avvenimenti torneranno a vivere come per magia per un intero fine settimana grazie al grande coinvolgimento degli abitanti di Revello e soprattutto degli alunni delle scuole, che parteciperanno in prima persona all’evento. Tra contadini e mercanti impegnati in estenuati compravendite, artigiani dediti ad antichi mestieri, nobili ed ecclesiastici a passeggio e accampamenti militari, i visitatori potranno rivivere l’incendio al castello, le battaglie notturne, l’assedio, l’uccisione di De Reges e l’arrivo del Re di Francia. Il tutto tra spettacoli itineranti di musica celtica e occitana, danze rinascimentali e popolari, botteghe dei ricamo e del cucito; e ancora sfilate storiche, letture dei tarocchi, esibizioni di duelli a cavallo, pranzi nelle taverne e tanto altro ancora.

 

E non mancheranno nemmeno le visite guidate nel paese della Valle Po ai piedi del Monte Bracco e del Monviso, che conserva dei veri e propri gioielli come la Collegiata, iniziata nel 1402 e terminata con Ludovico II intorno alla fine del XV secolo, l’Abbazia di Staffarda e la Cappella Marchionale, al primo piano del Castello dei marchesi di Saluzzo, oggi sede del Municipio, già dimora preferita da Margherita di Foix, moglie di Ludovico II; e ancora il Palazzo Comunale, il Campanile delle Ore, la seicentesca Chiesa di Santo Stefano e il quattrocentesco Mercato Coperto. Per chi invece volesse trascorrere qualche ora in più da queste parti, nei dintorni di Revello meritano una visita il Borgo Envie con il Castello dei Malabaila e la chiesa di S. Marcellino, la suggestiva Barge divisa da un torrente nel borgo vecchio inferiore e superiore, Bagnolo Piemonte con il suo imponente campanile romanico a sette piani e la frazione Villaro, dove si possono ammirare sia la parrocchiale romanica che l’antico Castello con decorazioni monocrome.