Le condoglianze della Fondazione Bottari Lattes per la scomparsa del professore Giorgio Bárberi Squarotti

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È scomparso ieri, domenica 9 aprile, all’età di 87 anni Giorgio Bárberi Squarotti, critico letterario, poeta e professore universitario, che è stato presidente della giuria tecnica del Premio Bottari Lattes Grinzane (2011-2014) e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione, nonché presidente onorario.

La Fondazione Bottari Lattes, che organizza il Premio, si stringe con affetto alla famiglia del professore ed esprime ai suoi cari la propria commozione e le proprie sentite condoglianze.

“Siamo molto addolorati – sono le parole di Adolfo Ivaldi, presidente della Fondazione Bottari Lattes – per la scomparsa di Giorgio, figura di riferimento nel panorama della critica letteraria italiana. È stato un prezioso consulente della Fondazione, ha apportato un contributo fondamentale per la nascita e lo sviluppo del nostro ente, grazie al suo lavoro in qualità di presidente della Giuria del Premio Bottari Lattes Grinzane. Proprio in occasione della designazione dei cinque finalisti del Premio, avvenuta sabato 8 aprile a Cuneo, dove Giorgio non era presente perché ricoverato in ospedale, gli abbiamo inviato un affettuoso saluto.

È stato un grande amico, un sostenitore leale, persona di riferimento cui tutti noi dobbiamo molto, ci mancherà”.

Nato a Torino nel mese settembre del 1929, Giorgio Bárberi Squarotti è stato uno dei maggiori critici letterari italiani, oltre che poeta. Allievo di Giovanni Getto, nel 1952 si laurea con una tesi sull’opera letteraria di Giordano Bruno e dal 1967 al 1999 è professore di Letteratura italiana all’Università di Torino.

Dopo il saggio Astrazione e realtà (1960) pubblica numerose opere sulla letteratura italiana e sui suoi protagonisti, da Dante a Marino, da Petrarca ad Ariosto, da Boccaccio a D’Annunzio, da Tasso a Sbarbaro, a Montale, a Pavese e ad altri contemporanei.

Ricordiamo: Le donne al potere e altre interpretazioni. Boccaccio e Ariosto (Manni, 2011), La cicala, la forbice e l’ubriaco. Montale, Sbarbaro e altra Liguria (Gammarò, 2010), Le cortesie e le audaci imprese. Moda, maghe e magie nei poemi cavallereschi (Manni, 2006). È autore di diverse raccolte di versi, tra cui i recenti Le langhe e i sogni (Joker, 2003), Le foglie di Sibilla (2008), I sambuchi di San Sebastiano (Oedipus, 2010), Il giullare di Nôtre-Dame des Neiges (Edilazio, 2011), L’azzurro della speranza (Samuele, 2012).
Dopo la morte di Salvatore Battaglia è diventato responsabile scientifico del Grande dizionario della lingua italiana Utet. Nel 1981 insieme con Gian Luigi Beccaria, Marziano Guglielminetti e Giorgio Caproni fonda la Biennale di Poesia di Alessandria. Nel 2003 si aggiudica il premio speciale della giuria del Mulinello con Addio alla poesia del cuore (Sovera Editore).

È consigliere-fondatore della Fondazione Marino Piazzolla.