Il Consiglio Comunale di Rifreddo contro la bozza di Legge Regionale sul consumo di suolo

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Nella recente seduta consigliare rifreddese il sindaco Cesare Cavallo ed i suoi hanno preso decisamente posizione contro la bozza di Legge Regionale sul consumo di suolo approvando un Ordine del giorno in tal senso.

Infatti, la delibera pur considerando condivisibile “la necessità di ridurre al minimo lo sfruttamento del suolo e di attivarsi per avere uno sviluppo territoriale ambientalmente compatibile” fa notare come nella bozza siano presenti “una serie di disposizioni totalmente prive di logica e che rischiano di creare innumerevoli problemi sia alle Amministrazioni locali che ai cittadini”.

 

In particolare nel mirino degli amministratori rifreddesi ci sono le idee di: costringere tutti i comuni del Piemonte a rivedere i propri Piani Regolatori per passare ed una programmazione su due livelli in ambiti territoriali omogenei, di spogliare i Comuni di una delle loro fondamentali competenze, di trattare, come spesso avviene sia a livello Regionale che nazionale, tutti gli enti allo stesso modo non tenendo conto delle specifiche differenze, di legiferare prima che sia chiaro il quadro nazionale della materia ed anche di non prevedere a carico della Regione espressamente la copertura dei costi legati alle varianti scaricando così sui comuni l’onere finanziario. Critiche che gli amministratori rifreddesi provvedono poi dettagliatamente a motivare e che alla fine si sostanziano nella richiesta alla Regione Piemonte di sospendere l’iter di approvazione della Legge fino a “dopo l’approvazione delle norme nazionali in materia di consumo in modo che venga seguito un iter logico per la programmazione urbanistica”.

 

Ma che invitano anche l’ente regionale a “riconfermare la centralità dei Comuni nella programmazione urbanistica eliminando le disposizioni sulla programmazione per ambiti territoriali sovracomunale”, a valutare la possibilità di differenziare la normativa in base alla specifiche situazioni oppure a prevedere deroghe per i comuni montani e svantaggiati ed infine inserire nella Legge una norma che “metta a carico del bilancio regionale tutti i costi legati all’aggiornamento degli strumenti urbanistici”. Un atto approvato all’unanimità dei presenti che gli Uffici hanno già provveduto a inoltrare ai vertici della Regione Piemonte e che si aggiunge alle numerose prese di posizione del mondo imprenditoriale nonché a quelle degli ordini professionali del settore.