Carlo Alberto De Casa di ActivTrades: “Brexit, le conseguenze devono ancora arrivare”

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Le vicende legate alla Brexit stanno animando il dibattito politico internazionale. In particolare nel Regno Unito la tensione resta alta, dopo i rumors che avrebbero voluto il governo britannico intenzionato a non garantire i diritti degli europei in arrivo nell’isola dalla seconda metà di marzo in poi, ma anche per le crescenti pressioni in arrivo dalla Scozia per un nuovo referendum sull’Indipendenza.

 

La situazione pare dunque incandescente, abbiamo chiesto un’opinione al saluzzese Carlo Alberto De Casa, residente da anni nella capitale inglese, dove è Chief Analyst per il broker ActivTrades, leader nel settore del trading online.

 

Lo scenario è davvero complicato, con le negoziazioni per lo scenario post Brexit che appaiono sempre più intricate. Il Governo britannico ha fatto sapere nel mese di gennaio, quando ha spiegato il suo piano per la Brexit, di voler dare priorità al controllo dell’immigrazione piuttosto che all’accesso al mercato unico europeo. Questo, ovviamente, potrebbe avere dei costi significativi per il Regno Unito, anche perché una fetta significativa dei prodotti vengono importati proprio dall’Unione Europea”.

 

E sul piano valutario cosa è capitato?

 

“La sterlina è crollata nelle ore immediate al referendum, per poi recuperare leggermente nei mesi seguenti. L’avvicinarsi della Brexit vera e propria sta nuovamente aggiungendo pressione sulla moneta britannica. Prima della Brexit con un pound si acquistavano 1,35-1,40 euro, dopo il referendum questo valore è sprofondato a 1,10, per poi risalire verso 1,16. Per il Regno Unito con la sterlina debole c’è il concreto rischio di importare inflazione”.

 

Cosa ne pensano gli italiani di Londra?

 

La grande Little Italy londinese ha i numeri di una vera e propria città. Si parla di 300-400.000 italiani residenti a Londra. Ho sentito vari sentimenti, quello dominante però non era la preoccupazione, ma la delusione per il fatto di non sentirsi accettati. In particolare penso che questo voto sia stato un duro colpo soprattutto per gli italiani che sono qui da tanti anni. Va però detto che nella multietnica e multiculturale Londra (dove oltre il 50% dei residenti non è britannico) aveva ampiamente trionfato il fronte del “remain”. Ma questo non è bastato a fermare i voti in arrivo dalle aree rurali del paese. Il sentore di fondo è che il Regno Unito nel medio-lungo termine possa rischiare di perderci sia dal punto di vista economico che da quello culturale, perdendo in primis gli europei lì residenti, una delle sue maggiori ricchezze“.

 

 

Redazione Ideawebtv.it