Il Governo accoglie le richieste di revisione del SIA | Il deputato cuneese del Pd Mino Taricco molto soddisfatto del contributo dato al risultato

0
507

Il Governo ieri ha approvato uno schema di decreto che rivede l’indicatore del bisogno del SIA, il Sostegno per l’inclusione attiva.

Lo schema di Decreto del Ministro delle Politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze di cui all’articolo 1 comma 239 della Legge 11 dicembre 2016, n. 232, ridefinisce il punteggio minimo per accedere al SIA portandolo da 45 a 25 punti.

Lo schema di decreto ha avuto il via libera dalla conferenza Stato-Regioni, nei prossimi giorni il Governo firmerà ed emanerà il decreto.

È una notizia importante dal momento che numerose erano state le richieste di verifica dell’effettiva funzionalità e ricaduta della misura di contrasto alla povertà con l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate.

Il deputato Pd Mino Taricco, che in data 7 febbraio aveva presentato un’interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali per chiedere di valutare la funzionalità degli indicatori previsti per il SIA, commenta: «Il Governo ha accolto tante sollecitazioni, nostre e di altri, abbassando il punteggio a 25. Grazie al parere favorevole della Conferenza Stato Regioni, a brevissimo il decreto potrà essere firmato ed entrare in vigore ».

Il Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), legge 208/2015, sperimentato su 11 città, è stato esteso su tutto il territorio nazionale con lo stanziamento di oltre 600 milioni di euro.

La misura è stata attivata il 2 settembre 2016, data in cui i potenziali beneficiari hanno potuto iniziare a presentare le domande al comune di residenza.
La somma è 80 euro al mese per ogni componente il nucleo familiare sino ad un massimo di 400 euro al mese (se sono presenti cinque o più componenti) per un periodo complessivo non superiore a 12 mesi.

L’erogazione avviene tramite carta di pagamento elettronico (la Carta SIA) da utilizzare per l’acquisto di generi alimentari, prodotti farmaceutici e parafarmaceutici e per pagare bollette di luce e gas.

La Carta funziona come le carte di pagamento elettroniche, con addebito e saldo a carico dello Stato nei limiti stabiliti dal programma.
Stringenti le condizioni per accedere, tra cui l’indicatore denominato “valutazione multidimensionale del bisogno”, riferito alle condizioni del nucleo familiare al momento della presentazione della domanda. Il suo valore doveva essere superiore o uguale a 45.
Dai dati raccolti in alcune aree di territorio parreva che solo il 25% delle domande venisse accolto e la stragrande maggioranza, pur versando in situazione di bisogno, risultasse esclusa per il non raggiungimento del punteggio.

Conclude Taricco: «La riduzione del punteggio da 45 a 25 permette di evitare che persone in difficoltà siano escluse da uno strumento nato con il preciso obiettivo di sostenere la povertà. Un passaggio importante quindi per far sì che questo strumento raggiunga l’obiettivo fissato. Ora possiamo ben sperare per una ricaduta concreta e sensibile su chi effettivamente necessita di un sostegno al reddito».