Don Aldo Benevelli, il prete partigiano muore a 93 anni | Il sacerdote fondatore dell’associazione Lvia è stato autore di tanti progetti di solidarietà e fu protagonista della lotta di Liberazione nel Cuneese

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E’ deceduto eri sera a 93 anni, nella sua casa di via Negrelli a Cuneo don Aldo Benevelli, sacerdote partigiano, grande protagonista della lotta di Liberazione nel Cuneese e fondatore del Lvia, associazione internazionale volontari laici, che in oltre 50 anni ha realizzato interventi e progetti in una dozzina di paesi, in Sud America, Africa ed Europa.

 

Don Aldo Benevelli, nasce a Monforte d’Alba il 29 dicembre 1923, fin da giovanissimo entra a far parte della Gioventù Italiana dell’Azione Cattolica e dopo l’8 settembre ’43 milita nei partigiani, diventando responsabile del Servizio X delle Divisioni Rinnovamento guidate dal capitano Piero Cosa e dall’avvocato Dino Giacosa.
Il 19 settembre 1943 è a Boves in aiuto dei feriti e per raccogliere le salme degli assassinati nella prima rappresaglia nazista. Nel settembre 1943 viene aggredito e arrestato da uno dei primi reparti neo fascisti e consegnato alla Gestapo, Benevelli subirà la sorte degli interrogatori inumani riservati da SS e Brigate nere, ma riuscirà a sopravvivere e partecipare alla presa della città di Cuneo.
Il 25 agosto 1945 partecipa all’uscita del primo numero del settimanale cattolico cuneese La Guida e da allora farà parte della redazione, anche con l’incarico di vice direttore responsabile.
Le esperienze di violenza e odio maturano la sua vocazione ed il 27 giugno del 1948 viene ordinato sacerdote, dedicandosi anche all’insegnamento all’istituto Bonelli, poi al Grandis a Cuneo in quel periodo è anche vice direttore della GIAC.
Segue per lui la nomina a Segretario dell’allora Vescovo di Cuneo, Mons. Tonetti fino alla morte di quest’ultimo.
Nel 1954 ricoprirà la carica di Direttore della Pontificia Opera Assistenza, O.D.A. di Cuneo e del Patronato ONARMO.
Nel 1966 fonda l’ associazione internazionale volontari laici “Lvia”, che in oltre 50 anni si è dedicata alla realizzazione di interventi e progetti in una dozzina di paesi, in Sud America, Africa ed Europa.
Nel 1971 con lui nasce la Caritas diocesana di Cuneo, mirata a svolgere attività sociali nelle carceri di Cuneo e Fossano, Bonelli apre corsi di alfabetismo per i detenuti, scuole serali per lavoratori, istituisce la mensa degli operai ed inaugura la prima “Casa dell’operaio” per dare ospitalità e vitto ai giovani operai venuti da fuori città, e per dar loro le basi di prima istruzione; da vita alle Colonie montane e marine a Borghetto Santo Spirito, Albenga, Ceriale, Pietra Ligure, Pietraporzio.  

Nel 1980, fonda a Milano l’Università Internazionale della Pace «Giorgio La Pira», dove prepararsi ad affrontare la drammatica situazione ai problemi del Terzo mondo.
Promotre di tanti lodevoli progetti, è stato anche ideatore ed organizzatore della Carovana della Pace da Cuneo a Boves, promotore e coordinatore del Comitato delle Associazioni combattentistiche per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, fondatore e Direttore responsabile del periodico della F.I.V.L. “Libertà dal Popolo”, fondatore e presidente del Circolo culturale Ignazio Vian di Cuneo , fondatore e presidente onorario del Service Center onlus che a Cuneo ha istituito uno sportello di ascolto al servizio della persona.  
Per ultimo, a fine di questo gennaio, ha ricevuto la «Medaglia della Liberazione» a riconoscimento del suo impegno nella Resistenza, onorato in sala San Giovanni a Cuneo.

 

La Camera ardente sarà istituita in municipio ed funerali celebrati mercoledì alle 15,30 nel Duomo di Cuneo.

 

AF