L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha comminato due pesanti sanzioni alle Società Wind e H3g per il mancato adeguamento alle disposizioni contenute nel Regolamento UE n.2120/2015 in materia di Roaming internazionale, addebitando così all’utenza costi superiori a quelli dovuti.
Analogo provvedimento è stato adottato nei confronti di Telecom Italia Tim che si è tuttavia avvalsa della facoltà di oblazione, pagando la sanzione in misura molto ridotta all’atto della contestazione delle violazioni riscontrate.
“Ora i maggiori costi illegittimamente addebitati dai 3 gestori telefonici devono essere interamente rimborsati agli utenti.
Si tratta di diversi milioni di euro che chiediamo all’Authority di quantificare quanto prima prevedendo una procedura automatica per risarcire tutti gli addebiti illecitamente incassati dalle compagnie telefoniche” afferma Dino Cimaglia, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Intanto i consumatori possono contattare i nostri sportelli alla mail [email protected] per avviare le procedure di rimborso” conclude Cimaglia.
L’associazione ricorda che il Regolamento “Roaming” prevedeva, a partire dal 30 aprile 2016, per un periodo transitorio, che i fornitori di servizi di roaming possono applicare, rispetto ai prezzi nazionali vigenti, un sovrapprezzo predefinito pari a 5 centesimi al minuto per le chiamate in uscita, 1,4 centesimi al minuto per le chiamate in entrata, 2 centesimi per gli sms e 5 centesimi per dati.