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CGIL Cuneo – Casa di reclusione di Saluzzo: una “mala sorte” non ancora debellata

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La “mala sorte” dell’Istituto Penitenziario di Saluzzo, di cui questa sigla sindacale aveva scritto meno di due mesi fa, non è stata ancora debellata, nonostante l’inizio di un nuovo anno.

Sembra infatti che le congiunture astrali negative continuino ad abbattersi sull’Istituto saluzzese, tanto che il personale si chiede se sia il caso o meno di interpellare un mago che faccia un qualche rito propiziatorio per togliere il “malocchio”, considerato che tutta la serie di episodi negativi, che hanno concluso il 2016 e che continuano ancora nel 2017, non dipendono da “mala gestione”.

Si moltiplicano le proteste da parte dei detenuti che, il personale, già carente, deve gestire come meglio può. Proteste che sfociano in aggressioni al personale.

L’ultima aggressione è quella di un detenuto ai danni di un poliziotto penitenziario, in servizio presso l’infermeria del carcere di Saluzzo, trattenuto poi in osservazione per 24 ore presso il DEA per trauma cranico; e che dire di un altro detenuto, sempre del carcere di Saluzzo, che ha dato sfogo alla sua rabbia contro medici e personale del Pronto Soccorso dell’O.C. di Cuneo, dove era stato portato per la rimozione di corpi estranei che aveva ingoiato per protesta.

 

Protesta è stata l‘insano gesto di impiccarsi messo in atto da un altro detenuto in piena notte con il conseguente ricovero in ospedale, o l’abuso di sostanze alcoliche che hanno fatto sospettare un infarto e quindi un’altra folle corsa verso l’O.C. di Savigliano in tarda serata.

Protesta è la parola che si sente ogni giorno, tutti i giorni. Protestano anche i cinquanta “residenti” del nuovo padiglione,
che a neanche due mesi dall’apertura manifesta le prime crepe agli impianti di riscaldamento dell’acqua.

Proteste dei detenuti che si ripercuotono sul personale di Polizia Penitenziaria costretto ad operare in condizioni di precarietà e incertezza, effettuando turni estenuanti e ricoprendo più posti di servizio contemporaneamente, a discapito della sicurezza personalee dell’intero istituto, senza protestare!

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