Val di Susa: scoperti due lavoratori in nero in una ditta di Borgone

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Due giovani imprenditori italiani, non ancora quarantenni, che a Borgone (TO), piccolo Comune della Val Susa, gestiscono dal 2005 una fiorente ditta di fabbricazione di apparecchiature elettriche sono finiti nei guai dopo un controllo della Guardia di Finanza di Torino.

 

 

L’attività economica dei giovani imprenditori va più che bene infatti dal 2015, per far fronte alla sempre maggiore richiesta dei loro prodotti, assumono tre dipendenti e proprio in quell’ anno riescono ad acquistare la loro casa del valore di oltre 270.000 euro. Fin qui tutto bene, peccato però che da aprile 2016 iniziano ad utilizzare due lavoratori in nero, anche loro sono una giovane coppia italiana appena trentenne, che pur di lavorare accetta di essere sottopagata, percepisce infatti solo poco più del 50% dello stipendio previsto dal contratto nazionale.
Per dissimulare meglio lo sfruttamento dei due dipendenti gli imprenditori alternano periodi di regolare assunzione, dove facevano figurare solo una parte delle ore prestate dagli operari, a periodi in cui la coppia lavorava totalmente in nero, priva anche delle coperture assicurative contro gli infortuni.
Questo quanto hanno appurato nei giorni scorsi i Finanzieri della Compagnia di Susa al termine di un controllo nei confronti dell’azienda di Borgone. Ora, oltre alle sanzioni, la coppia di imprenditori dovrà regolarizzare i due dipendenti pagando anche la differenza di stipendio.
Le attività della Guardia di Finanza, attraverso la prevenzione e la repressione di ogni forma di concorrenza sleale, come quella dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, che spesso vengono esposti a elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali, mira a tutelare tutti quegli imprenditori che operano nel pieno rispetto delle regole.

 

c.s.