Concorso nazionale di architettura: premiati tre cuneesi per una ristrutturazione in un attico di Fossano

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Il progetto era iscritto con il suggestivo nome di “IL CIELO IN OGNI STANZA” nella categoria “RISTRUTTURAZIONI”, perché la luce e le aperture sul cielo fossanese sono le caratteristica dell’attico situato nel terziere del Borgo Vecchio.

CHIARA ARMANDO, architetto, ANDREA ALLORA e MASSIMO TOMATIS, ingegneri, sono i professionisti che, insieme a VITACHIARA Habitat di Cuneo hanno reso possibile la ristrutturazione secondo i più innovativi canoni di bioedilizia.

 

Il concorso nazionale di architettura organizzato da Lignius (Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno) ed IN/ARCH (Istituto Nazionale di Architettura) ha raccolto numeri importanti: oltre 10 anni di progetti per più di 200 candidature con la presenza dei grandi nomi dell’Architettura Italiana, come Michele De Lucchi, Alfonso Femia (5+1), Mario Cucinella e Matteo Thun. Oltre ai sei primi premi – uno per categoria – sono stati selezionati alcuni progetti meritevoli di “menzione speciale” e proprio una di queste è andata al team cuneese per la ristrutturazione dell’attico a Fossano.

 

“Grazie al concorso nazionale Lignus, si è potuto fare il punto ed avere una sorta di fotografia dell’Italia che ha scelto, in anticipo sui tempi, la struttura portante in legno e la costruzione a secco” commenta Massimo TOMATIS, ingegnere e socio fondatore di VITACHIARA Habitat – costruzioni in bioedilizia – che aggiunge: “Sono oltre 10 anni che progettiamo e costruiamo rispettando i canoni della bioediliza, perché siamo convinti che l’edilizia deve andare nella direzione di azzerare sempre di più i costi di gestione – energetica e ambientale -dell’immobile. Già nel 2009 abbiamo precorso i tempi con il progetto Bolletta Zero, finalizzato al progetto e realizzazione di edifici – privati o pubblici – con costi di esercizio prossimi a zero”.

 

Le costruzioni in legno, poco diffuse in Italia ma popolari nel nord Europa, grazie ad una serie di soluzioni ed accorgimenti costruttivi permettono di azzerare i costi di esercizio ed essere autonomi dal punto di vista energetico a costi più che competitivi se paragonati all’edilizia tradizionale. La tematica, a livello europeo è ben nota, tanto che questa tipologia di costruzione è già in regola con le più severe norme energetiche per l’edilizia che riguarderanno tutti gli edifici costruiti o ristrutturati dal 2018. L’Italia che progetta e costruisce in bioediliza, a giudicare dai numeri emersi dal concorso Lignus- IN/ARCH, pare essere già pronta, non solo dal punto di vista tecnico ma anche come capacità di design.

 

Chiara Armando racconta così l’intervento di Fossano: “L’evidente degrado in cui versava il sottotetto, ha reso necessaria la rimozione dell’intera porzione superiore del fabbricato. Abbiamo proposto al committente – attento e sensibile alle tematiche ambientali che ha accettato co entusiasmo- una ricostruzione in bioedilizia, privilegiando l’uso di materiali riciclabili e tenendo conto degli odierni bilanci ecologici. Si è valutato sia il costo economico, che quello ambientale. Internamente l’idea progettuale si è sviluppata “al di sotto” del grande tetto con orditura a vista, ridisegnando gli spazi con pareti opache o vetrate come la piccola loggia: una “scatola” in vetro – esterno interno – che ha permesso di creare una cornice visiva sul centro storico e sulle colline delle Langhe.