Parliamo di Brexit, Trump ed oro con l’esperto di mercati Carlo Alberto De Casa from ActivTrades

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Il 2016 appena concluso è stato un anno ricco di fatti clamorosi che hanno influenzato i mercati azionari mondiali. L’uscita della Gran Bretagna dall’Euro e l’elezione di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti: parliamo con il saluzzese Carlo Alberto De Casa, esperto analyst di ActivTrades delle ripercussioni che questi eventi hanno avuto sui mercati.

 

Carlo Alberto, sono passati alcuni mesi da quando la Gran Bretagna ha optato per l’uscita dall’UE: quanto e come questo fatto ha condizionato i mercati mondiali?

 

“Il voto dello scorso 23 giugno ha avuto forti ripercussioni sui mercati azionari nel breve periodo, con pesanti ribassi nelle sedute immediatamente successive. La situazione però è cambiata nella parte finale dell’anno ed i listini azionari che hanno chiuso il 2016 con importanti rialzi. Questo non significa però che tutte le problematiche siano definitivamente risolte, anzi…”.

 

Trump nuovo Presidente degli Stati Uniti, credi che questo porterà ad una svolta anche nell’economia mondiale?

 

“È un po’ la domanda che i mercati si stanno facendo, dopo la sbornia iniziale dei listini. Il Dow Jones è arrivato per la prima volta nella storia a 20.000 punti, mentre il dollaro ad inizio anno ha toccato i massimi da 15 anni nei confronti dell’euro. Attenzione però perché non è tutto oro quello che luccica. In primis un dollaro troppo forte potrebbe generare alcune difficoltà agli Stati Uniti. E di questo, sia la Federal Reserve (la Banca Centrale Americana, ndr), che Donald Trump sono ben consci. Ma anche il protezionismo che Trump vuole portare avanti presenta molti punti interrogativi, non soltanto economici, ma anche politici, come stiamo già vedendo. Insomma, non si vedono soltanto rose per il 2017 e per gli Usa, ma anche delle spine”.

 

Situazione Italia: referendum negativo e Renzi ‘a casa’, quali prospettive per l’Italia?

 

“Quello italiano è uno scenario complesso, di un paese che prova a ripartire. Il pil nel 2016 è cresciuto di quasi un punto percentuale, nonostante ciò i numeri sono lontani dall’essere quelli di un paese in salute. La situazione politica permane estremamente delicata, con la possibilità di nuove elezioni anticipate in qualche modo spaventa i mercati. Chiaramente le difficoltà ambientali, con maltempo e terremoto, non stanno favorendo il contesto. Sul fronte europeo possiamo attenderci un 2017 di fuoco per il mondo politico, con le elezioni in Olanda, Francia Germania e presumibilmente anche in Italia. I mercati continueranno ad osservare il tutto con grande attenzione”.

 

In questi momenti d’incertezza molti investitori propendono ancora per l’oro: è questo il bene rifugio giusto?

 

“Il 2016 è stato un anno a due facce per le quotazioni dell’oro, con forti rialzi nei primi sette mesi dell’anno, seguiti da una brusca discesa, in particolare nel trimestre conclusivo dell’anno. Il 2017 si è aperto in maniera differente, con le quotazioni che hanno messo a segno un importante movimento rialzista, collezionando fra il 23 dicembre ed il 17 gennaio 14 sedute rialziste in 16 sessioni di mercato. Di fatto si è percepito un maggior rischio sui mercati, questo ha spinto gli investitori a tornare ancora una volta verso il bene rifugio per eccellenza. I fattori da guardare per il 2017 sono diversi, con le politiche monetarie degli Usa che rivestiranno un ruolo chiave. Se la Federal Reserve non dovesse procedere con i tre rialzi dei tassi di interesse previsti, l’oro potrebbe provare a consolidare la rimonta. Ma anche le eventuali incertezze politiche potrebbero spingere gli investitori verso il prezioso. Insomma, uno scenario tutto da decifrare anche per il metallo giallo”.

 

 

Redazione Ideawebtvb.it