Consumo del suolo: “La bozza del Ddl regionale mette a serio rischio l’economia del Piemonte” | A Roreto di Cherasco un seminario tecnico organizzato da Confindustria Cuneo

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Riteniamo non si debba portare avanti con tal urgenza, a livello regionale, un provvedimento che la Ue chiede di aver pronto nel 2050, anche perché c’è un disegno di legge in discussione a livello nazionale.

Una proposta del genere, così come concepita, stravolge completamente i Prg vigenti, con costi insostenibili per i Comuni. Rivolgo un appello alla Regione affinché rifletta bene prima di portare avanti disposizioni che stravolgerebbero la nostra economia e il benessere delle generazioni future”. Così Franco Biraghi, presidente di Confindustria Cuneo, nell’aprire il suo intervento ieri pomeriggio – venerdì 27 gennaio – al seminario tecnico “Contenimento del consumo del suolo” svoltosi a Roreto di Cherasco nell’auditorium della Banca di Cherasco, momento di confronto organizzato da Confindustria Cuneo in collaborazione con Confindustria Piemonte, Ance Cuneo e Banca di Cherasco sui contenuti della bozza di disegno di legge regionale “Norme per il governo sostenibile del territorio e il contenimento del suolo”.

 

Non siamo contro le normative – ha proseguito la presidente dI Ance Cuneo, Elena Lovera, a nome delle 200 imprese edili della Granda -, siamo contro l’appesantimento burocratico. Chiediamo alla Regione che legiferi quando la materia è definita e ora non lo è. Che effetti ci saranno sui Prg vigenti con l’introduzione della nuova norma? Se si vuole intervenire in modo efficace sul consumo del suolo si deve ragionare in materia fattiva e concreta sulla riconversione dei tantissimi siti industriali dismessi, per garantire ai territori di avere dei nuovi spazi dove produrre e lavorare. Se la Regione intende darci una mano, metta in moto incentivi per la rigenerazione urbana. A ciò però si deve accompagnare una politica che determini agevolazioni fiscali”. “La normativa non può non suscitare forti preoccupazioni anche nel mondo del credito – ha aggiunto Alberto Rizzo, presidente Comitato esecutivo Banca di Cherasco -, soprattutto per quanto riguarda le garanzie prestate”. L’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, nel fare il punto sui contenuti della bozza del ddl, ha sottolineato: “Il contenimento del consumo del suolo costituisce uno dei temi principali sui quali si sono basate le politiche territoriali regionali degli ultimi anni. Siamo al cospetto di un documento che vuole essere una bozza di lavoro per favorire un dialogo costruttivo col territorio. È vero che abbiamo tempo fino al 2050, ma è anche vero che il suolo degradato o consumato perde la sua potenzialità produttiva”.

 

Prima degli interventi tecnici, la presidente dell’Unione industriale di Asti, Paola Malabaila, delegata in materia per Confindustria Piemonte, ha illustrato il lavoro portato avanti dagli industriali sul ddl: “Serve una semplificazione, ma soprattutto incentivi per rendere agevoli interventi di recupero del patrimonio esistente. È importante che vi sia una discussione integrata anche con altri assessorati. Le imprese industriali tutte, ma anche le agricole, necessitano di capannoni che vengano realizzati su misura rispetto alle loro esigenze. Oggi, per entrare in un capannone dismesso, riducendo il consumo del suolo, è necessario però, poter demolire e ricostruire. Ma soprattutto servono incentivi alle bonifiche. Non ultimo occorrono procedure autorizzative più veloci e snelle. Questa proposta di legge non viene incontro alle nostre esigenze”. Il seminario è entrato nel vivo con gli interventi di un pool di professionisti competenti in materia che si sono intervallati sul tema con alcuni rappresentanti della politica e degli ordini professionali. Hanno preso la parola tra gli altri Marco Perosino, consigliere delegato della Provincia di Cuneo e membro direttivo nazionale Anpci; Piero Golinelli, esperto in urbanistica e avvocato in Mondovì; Franco Drocco, presidente del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Cuneo; Livio Dezzani, esperto in urbanistica; Silvia Oberto, architetto libero professionista. Conclusioni finali affidate ancora al numero uno degli industriali della Granda che nel ringraziare l’assessore Valmaggia per aver sottoposto la bozza del ddl alle categorie produttive del Cuneese ancor prima dell’inizio dell’iter legislativo ha messo in luce come si stia usando una definizione fuorviante del consumo del suolo. “Si deve parlare di un diverso utilizzo del suolo esistente – ha precisato Biraghi –. Ora sta alla politica decidere se vogliamo andare verso uno sviluppo economico o una decrescita infelice”.