In arrivo a Bra 60 profughi, i Consiglieri di minoranza: “Non siamo stati informati” | Il commento di Marco Ellena, Massimo Somaglia e Roberto Marengo

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Venerdì 25 novembre scorso, presso la Sala Giunta del Comune di Bra, si è svolto un incontro al quale sono state invitate le associazioni di volontariato operanti sul territorio braidese, oltre le agenzie immobiliari e gli amministratori operanti sul territorio del Comune di Bra, per cercare e verificare eventuali modalità di collaborazione tra le stesse e le cooperative sociali che gestiscono progetti di accoglienza di persone richiedenti asilo su incarico della Prefettura di Cuneo.

Nella città della Zizzola è previsto l’arrivo, a scaglioni, di sessanta persone, tutti maschi e di giovane età, che, aggiunti ai 24 già accolti sul nostro territorio, andranno a completare la “quota” di soggetti previsti dalla Prefettura.
Ci chiediamo, ancora una volta”, sottolineano i consiglieri di minoranza Marco Ellena e Massimo Somaglia (Forza Italia) e Roberto Marengo (Somaglia per Bra), “come mai, ancora una volta, tutto sia avvenuto all’oscuro dei membri del Consiglio comunale, soprattutto su una tematica della massima importanza che coinvolge tutta la cittadinanza. Una critica, questa, che conferma un vezzo dell’attuale Amministrazione: presentare il pacchetto già confezionato, senza una informazione e una discussione comune“.

 

Siamo perfettamente coscienti”, spiegano i tre rappresentanti di minoranza in Consiglio comunale, “che un Sindaco non ha strumenti per opporsi alle decisioni della Prefettura in merito all’assegnazione di immigrati richiedenti asilo ai diversi comuni, ma ci sarebbe sembrato opportuno essere informati prima di quale è oggi la situazione dell’accoglienza di queste persone in città. Soprattutto di fronte a dati di famiglie italiane – ma anche straniere già da tempo regolarmente presenti nella nostra comunità, oggi in difficoltà per la perdita del lavoro e per la disastrosa situazione economica che continua a colpire l’Italia intera – che sono a rischio sfratto o che già hanno dovuto lasciare la propria abitazione, che sono in grande difficoltà perché senza lavoro, senza dimenticare tanti anziani e persone sole che non ce la fanno più a tirare avanti. E sulla questione immigrati parrebbe lecito chiedere almeno se tutte le persone che saranno accolte a Bra sono veramente, nella loro totalità, profughi scappati da situazioni di guerre e persecuzioni, quindi aventi diritto di asilo, o immigrati economici”.

 

I dati relativi all’emergenza abitativa del Comune di Bra per il 2016, parlano chiaro: per quanto riguarda l’edilizia sociale pubblica sono state portate a buon fine 14 assegnazioni, contro 261 richieste, mentre per quanto riguarda gli interventi di mercato libero – Fondo morosi incolpevoli, Fondo Regionale, Fondo Comune di Bra – 33 sono le richieste presentate e risolte, mentre per quanto riguarda le Fondazioni Bancarie, su 104 domande presentate, 49 sono state accolte. “Guardando a questi numeri”, sottolineano Ellena, Marengo e Somaglia, “appare chiaro l’enorme differenza tra le richieste e gli interventi positivi accordati ai richiedenti. Di fronte ad una tale situazione, viene spontaneo chiedersi perché non dare precedenza, negli aiuti, alle famiglie già residenti sul territorio, in termini di casa e lavoro, soprattutto, anche in considerazione che l’attuale situazione è destinata a peggiorare, considerando le conseguenze che porteranno con sé le vicende, in piena evoluzione, di due note aziende del territorio, che danno lavoro attualmente ad un buon numero di nostri cittadini”.
Certo, il tutto è principalmente responsabilità di un Governo centrale totalmente assente sulla questione sociale, incapace di gestire situazioni che, pur molto difficili da affrontare e risolvere, chiedono comunque una soluzione accettabile, “ma chiediamo almeno che la gestione del problema sia affrontata dopo un confronto con tutte le forze politiche della Città”.

 

c.s.