Non si butta via nulla: convegno a Fossano sullo spreco alimentare

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Il Comune e la Cassa di Risparmio di Fossano hanno promosso, nel Castello degli Acaja della cittadina in provincia di Cuneo, l’importante e quanto mai attuale convegno “Non si butta via nulla! La nuova Legge contro lo spreco alimentare: presentazione e prospettive per le applicazioni future”.

L’iniziativa ha preso spunto dal provvedimento legislativo nazionale del 19 agosto 2016, con il quale sono stati previsti, attraverso alcune agevolazioni e semplificazioni burocratiche, un maggiore recupero degli sprechi e un più cospicuo dono delle eccedenze alimentari. Destinando prioritariamente il cibo alle persone in condizioni di sofferenza economica. Inoltre, con la nuova norma viene favorito il recupero di altri prodotti, in particolare quelli farmaceutici, na scopi di solidarietà sociale. Infine, la Legge dedica una parte dell’attenzione a limitare gli impatti negativi sull’ambiente e a promuovere l’educazione dei cittadini per diminuire la quantità di alimenti buttati nei rifiuti. Il convegno è stato moderato dall’ex dirigente dei Servizi Culturali del Municipio, Gianni Menardi, che ha intervallato gli interventi dei relatori con alcuni interessanti spunti di riflessione sul valore del cibo nella prima metà del secolo scorso, quando si recuperavano anche gli avanzi. Dopo i saluti del vicesindaco di Fossano, Vincenzo Paglialonga, il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, ha illustrato nei dettagli le tante novità contenute nel provvedimento di cui ha seguito, con molto impegno, l’iter parlamentare. L’esponente del Governo ha snocciolato alcuni dati allarmanti. Nel mondo, un terzo del cibo prodotto ogni anno viene sprecato (2 mila miliardi di euro): si tratta di 4 volte il quantitativo necessario a nutrire le 795 milioni di persone che soffrono la fame. In Italia le perdite alimentari sono 5,5 milioni di tonnellate (12,3 miliardi di euro). Di queste, il 55% viene generato dagli attori economici della filiera e il 45% dai consumatori. Si calcola che in un anno una famiglia sprechi prodotti per 454 euro. Essendo, nel nostro Paese, dai dati Istat dello scorso anno, 4,6 milioni le persone in condizioni di povertà assoluta (l’8% della popolazione, di cui 1 milione e 45 mila i bambini), si tratta di uno sperpero inaccettabile. “La Legge – ha sottolineato il viceministro – offre lo spazio per far crescere il recupero, agendo sulla catena di produzione e prima trasformazione degli alimenti, ma anche nella fase della loro lavorazione, distribuzione e consumo: quest’ultimo sul fronte domestico e su quello della ristorazione. La politica ha la responsabilità di creare le condizioni affinché si possa raggiungere l’obiettivo, ma, poi, serve la collaborazione di tutta la filiera nel suo insieme e un’educazione dei cittadini a un consumo consapevole. Solo così si può ottenere una svolta decisiva”.
Enzo Brizio, medico chirurgo e consigliere comunale di Fossano con delega a Sanità e Socio-Assistenziale, ha approfondito il tema del non sprecare i farmaci. Mettendo in luce come in Italia 1.582.000 famiglie non hanno la possibilità economica di acquistarli e sottolineando come la Legge rappresenti un primo passo importante affinché gli operatori del settore possano aiutarli attraverso la donazione.
Marisa Isoardi, anche lei consigliera in Municipio a Fossano e rappresentante della Condotta Slow Food locale, ha presentato i progetti del Comune nel campo della mensa scolastica. Evidenziando la necessità di far conoscere in modo concreto ai bambini il lavoro e la fatica che ci sono dietro alla coltivazione dei prodotti e come serva coinvolgere anche i loro genitori nel percorso di educazione al recupero degli sprechi.
Silvio Vola del Banco Alimentare e Nino Mana, direttore della Caritas di Fossano, hanno spiegato la loro opera quotidiana di raccolta e distribuzione di quanto viene donato. “In provincia di Cuneo – ha detto Vola – nei primi nove mesi del 2016 sono stati distribuiti 380.000 chilogrammi di cibo a 12.400 assistiti. Il tutto tramite 66 strutture caritatevoli in 45 Comuni”.
Dario Armando, titolare dell’azienda agricola “Gli orti di Casalito” ha raccontato la sua esperienza positiva di inserimento nella propria struttura di quattro persone disagiate attraverso borse lavoro, che hanno consentito una maggiore coltivazione di prodotti da donare, poi, alla Caritas. Un esempio virtuoso capace di dare una mano a più cittadini e sotto diversi aspetti.
Infine, Mario Barale, assistente del sindaco di Fossano, Davide Sordella, per il settore agricolo, ha presentato il progetto del Comune di valorizzazione dei prodotti del territorio.
Il convegno ha permesso di far germogliare nuovi semi legati alla necessità non più rinviabile di un cambiamento culturale sul fronte del consumo alimentare. Con la consapevolezza che per ottenere dei risultati tangibili serva davvero l’impegno di tutti.