Presentato a Cuneo l’ntervento di recupero della chiesa di San Costanzo al Monte

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“Siamo orgogliosi di questo intervento che ci permette di recuperare una struttura bellissima come la chiesa di San Costanzo al Monte, un gioiello di arte sacra così prezioso per tutto il nostro territorio. Dobbiamo dire grazie anche alla lungimiranza di alcuni amministratori provinciali che nel 1984 guardarono avanti, ponendoci nelle condizioni di poter intervenire oggi”.

 

Così la consigliera provinciale Milva Rinaudo ha introdotto la conferenza stampa di giovedì 10 novembre in Provincia per presentare i lavori di Villar San Costanzo per il consolidamento e il recupero dell’abbazia romanica di San Costanzo al Monte, la più antica della provincia, insieme a quelle di Borgo San Dalmazzo e Pagno. Il cantiere, iniziato il 10 ottobre scorso, riporterà la chiesa – che è di proprietà della Provincia e della Parrocchia di San Pietro in Vincoli – in buone condizioni statiche e architettoniche.

La chiesa di San Costanzo al Monte è, infatti, uno dei monumenti più antichi e importanti della provincia di Cuneo. Le prime informazioni risalgono agli anni 303-305 d.C. con la leggenda secondo cui San Costanzo venne decapitato sulle pendici del monte San Bernardo. Nel VIII secolo Ariperto II, re dei Longobardi, fonda l’abbazia di Villar San Costanzo (gestita dai monaci benedettini), facendo costruire un saccello sul luogo del martirio di San Costanzo. Il passaggio dei Saraceni, poco dopo il 900, porta alla distruzione dell’abbazia stessa e del santuario di San Costanzo, oltre a quella di Pedona (oggi Borgo San Dalmazzo). Alla fine del XI secolo, probabilmente per volontà della contessa Adelaide di Susa, viene ricostruito il santuario che possiamo ammirare oggi.

 

All’incontro erano presenti anche il sindaco di Villar San Costanzo Gianfranco Ellena, il parroco don Carlo Cravero, i progettisti Claudio Ellena e Paolo Napoli, i rappresentanti della Fondazione bancaria Crc e dell’Associazione culturale “Volontari dell’arte”. L’intervento è stato sostenuto dal Comune, come ha ricordato il sindaco, che ha lavorato per coagulare le forze e avviare un’opera di promozione di tutta la struttura. “Il recupero della chiesa di San Costanzo – ha aggiunto il parroco – corrisponde al recupero di una storia di mille anni fa. Entrare in una chiesa così consente di fare esperienza del bello e del giusto, come una catechesi dell’arte che permette di rinnovare la fede ogni giorno”. Le caratteristiche strutturali dell’edificio sacro sono state elogiate anche dal progettista Napoli: “Immaginate che cosa volesse dire in allora costruire a Villar una chiesa così imponente, con blocchi squadrati e murature di grande qualità e pregio. Oggi l’edificio è in condizioni critiche e bisogna riportarlo a reggersi sulle sue gambe”.

 

E’ quello che si farà grazie anche all’importante contributo finanziario elargito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che con la Fondazione Crt e la Compagnia di San Paolo hanno sostuenuto e stanno sostenendo il progetto. Meriti riconosciuti anche all’associazione “Volontari per l’arte”, nata per promuovere e far conoscere l’antica chiesa dei monaci benedettini. Negli utlimi cinque anni, ha comunicato il responsabile Martino, ci sono stati 7.600 visitatori provenienti da 20 Paesi del mondo, 15 regioni italiane e 60 province, per un totale di 220 aperture a calendario e gestione programmata, oltre a molti eventi culturali. La chiesa di San Coastanzo al Monte è al terzo posto della classifica provvisoria dei “Luoghi del cuore” della Granda nel censimento nazionale promosso dal Fondo ambiente italiano (Fai), come ha ricordato il vice capo delegazione Roberto Audisio.

 

c.s.