Operazione Ulisse: arrestato rapinatore albanese, fra gli autori di due colpi messi a segno a Fossano | L’uomo, sfuggito ad un blitz dei carabinieri lo scorso luglio, è stato acciuffato a Brindisi

0
401

Era stata denominata Ulisse (dal tipo di monovolume Fiat usato per commettere i reati) l’operazione portata a termine dai carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cuneo e dai colleghi della Compagnia di Cuneo che, nel luglio scorso, sgominarono una banda albanese dedita a furti, in particolare di notte con spaccata in danno di attività commerciali per razziare soldi da videopoker e slot machine, nelle province di Cuneo e Torino.

Furono eseguite 9 misure cautelari personali (8 in carcere ed 1 ai domiciliari) per i reati di rapina, porto abusivo armi comuni da sparo, furto aggravato, ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’indagine, che permise di addebitare al gruppo quaranta furti, due rapine ed altri reati commessi tra dicembre 2014 ed aprile 2016 con un danno quantificato in 200mila euro, partì a cavallo tra il 2014 ed il 2015 quando, in provincia di Cuneo, si era registrata una preoccupante recrudescenza di furti con spaccata notturni a bar, tabaccherie e sale giochi dove erano installate video slot, depredandole del danaro in esse contenuto, ma anche furti di ingenti quantità di carburante (gasolio) in aziende agricole. In due casi, verificatisi a Fossano (CN) a luglio 2015 ed a febbraio 2016, rispettivamente in una sala giochi ed in un bar in cui erano installati videopoker, i malviventi, durante il colpo, avevano tirato pietre verso i proprietari che erano accorsi sul posto svegliati dai rumori perché abitavano nei pressi delle loro attività.

 

Per questi due episodi l’accusa è di rapina. Ai membri della banda, alcuni dei quali pregiudicati abitanti a Cuneo, Busca, Centallo e Saluzzo, i carabinieri arrivarono analizzando le immagini di videosorveglianza di cui erano dotati alcuni locali presi di mira ed analizzando le immagini delle telecamere installate lungo alcune strade cuneesi. In seguito – coordinati dai P.M. della Procura della Repubblica di Cuneo Dr. Attilio Offman e Dr.ssa Giulia Colangeli – vennero svolte intercettazioni telefoniche, ambientali, analisi di tabulati telefonici e prolungati servizi di osservazione e pedinamento, sino ad arrivare all’esecuzione delle misure cautelari (disposte dai G.I.P. del Tribunale di Cuneo Dr. Sandro Cavallo e Dr.ssa Emanuela Dufur) a luglio 2016, azzerando così di fatto la fiorente attività criminale dei malavitosi albanesi.

 

Uno degli elementi di spicco del gruppo criminale però, il 22enne albanese L.L. all’epoca residente a Centallo, raggiunto da ben due ordinanze di custodia cautelare in carcere, non venne rintracciato durante il blitz e fece perdere le sue tracce. Le ricerche per rintracciarlo da allora non sono mai cessate e, a distanza di quattro mesi, i carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo lo hanno scovato ed arrestato nella città di Brindisi, in collaborazione con la Polizia della città pugliese. I suoi movimenti erano infatti monitorati dai carabinieri, che sapevano essersi trasferito da qualche tempo a Fasano (BR), è assai probabile che, per sfuggire alla cattura, si stesse per imbarcare su una nave traghetto diretta in Albania, suo paese d’origine. Ora il giovane è rinchiuso nel carcere di Via Appia a Brindisi.

 

c.s.