Immigrati, Gianna Gancia: “La Granda ha già dato più del dovuto”

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«Il recente pensiero espresso dal rappresentante dei Comuni del Monviso non può rimanere privo di ascolto o peggio trovare negli uffici locali del Governo degli interlocutori burocratici e insensibili pronti solo ad applicare i diktat di Renzi e Alfano distanti anni luce dalla realtà».

 

Lo dichiara la capogruppo leghista in Regione, Gianna Gancia, che rilancia: «Anche le più aggiornate dichiarazioni del ministro Alfano, in risposta ai rilievi presentati in Parlamento dalla Lega, paiono sconcertanti, mettendo i sindaci di fronte alla minaccia che il prefetto, per conto del Governo, proceda a requisizioni forzate di strutture private e ricettive, in caso di mancata collaborazione da parte delle Amministrazioni locali. Ignorando come le stesse si trovino a fare i conti ogni giorno, conti che non tornano più, con le emergenze sociali e lavorative di cittadini italiani e regolari senza più alcuna copertura, dimenticati anche dalla tanto sbandierata legge di stabilità di Renzi per il 2017».

 

Anno, quest’ultimo, in cui il bando emesso dalla Prefettura di Cuneo, e scaduto il 3 ottobre scorso, prevede una spesa di circa 29,3 milioni di euro a favore di 2300 ospiti migranti, presunti profughi, da allocare nella Granda: «In pratica – osserva Gianna Gancia – un costo di 14.000 euro a migrante, la conferma di quel business che per primi denunciammo a Fossano con l’ausilio del giornalista Mario Giordano».
Pienamente condivisibili le preoccupazioni degli amministratori montani in ordine alle tematiche lavorative e di convivenza civica: «Aspetti che sfuggono all’attuale Governo – rileva la capogruppo leghista -, ma che impattano in maniera socialmente devastante sul tessuto connettivo locale, creando tante sacche di lavoro “socialmente (e anche politicamente) utile” a carico dei contribuenti italiani: gli stessi che si ritrovano poi senza occupazione a causa di questa impropria concorrenza sleale al ribasso per il cui effetto le pretese economiche e lavorative dei nostri concittadini diventano troppo care al confronto di chi può permettersi di fare volontariato con i fondi pubblici».

 

Un’ultima considerazione numerica: «I 2.300 posti stimati per l’accoglienza dei presunti profughi nel Cuneese – denuncia Gianna Gancia – superano di gran lunga quel rapporto indicato dallo stesso Ministro di tre a mille. Questa è l’ulteriore conferma di quell’intento del Governo, punitivo nei confronti di regioni, province e dei Comuni del Nord, descritti da Renzi e Alfano come fortini di Asterix egoisti nei confronti dei tentativi di invasione centralista romana».