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In Località Genè a Farigliano un muro di contenimento dei versanti in frana si è trasformato in un murales, espressione della street art contemporanea.
Camminando lungo il sentiero “Dove il Tanaro incontra le colline” a Farigliano si giunge, a mezza costa, alla Località Genè, minuscola borgata adagiata sul pendio collinare, in posizione elevata e dominante rispetto al paese: da lì lo sguardo si perde sui vigneti e noccioleti, lungo il corso del fiume Tanaro, i suoi anfratti e i Calanchi, e ancora oltre verso la piana cuneese, incorniciata dalle Alpi Marittime, Cozie, Graie e Pennine.
Si tratta di un gruppo di case che, almeno in parte, ha mantenuto il suo fascino di fabbricati rurali tipici di Langa, con pietre e mattoni a vista. La sensazione che si ha in Località Genè è che il secolare lavoro dell’uomo abbia fatto di questi panorami un luogo della memoria e dell’anima, dove far viaggiare la mente nello spazio e nel tempo e dove si narra del lavoro degli avi con estremo orgoglio contadino.
È di certo un luogo d’ispirazione artistica e anche i giovani artisti non restano indifferenti: così il muro, reso necessario per contenere un movimento franoso, è diventato la tavolozza di uno splendido murales in cui gli street artists Cristiana Aramini e Gianpaolo Scarpa di Carrù hanno dato espressione alla loro arte e creatività.
Arianna Pellegrino
