Legnano-LPM Mondovì 3-0, coach Secchi: “Dobbiamo essere squadra più operaia e meno borghese”

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Fino ad ora il cammino delle “pumine” nello storico campionato di A2 stenta a decollare. Anche in questa occasione l’emozione gioca un brutto scherzo alle monregalesi, che regalano il primo set al Legnano, prima di affrontare con maggiore determinazione il resto della partita. Alla fine non basta il coraggio e le rossoblu si piegano sui parziali di 25-9, 26-24, 30-28.

Noi abbiamo raggiunto telefonicamente il Coach dell’LPM, Luca Secchi, che ha così risposto alle nostre domande.

 

Coach, anche questa volta primo set regalato alle avversarie. Secondo lei cosa scatta nella testa delle ragazze quando scendono in campo e che non va?
C’è qualcosa che sicuramente dobbiamo rivedere nel modo in cui affrontiamo le partite. Capisco l’emozione, ma è necessario che i giocatori si rendano conto che le partite cominciano al primo punto del primo set e non al primo punto del secondo. Legnano è una squadra che, come noi, deve lottare su ogni singolo pallone cercando di strappare più punti possibili e, in un campionato come questo, noi non ci possiamo permettere di perdere in questa maniera. Da questo punto di vista sarà bene imparare subito ad essere una squadra più operaia e meno borghese”.

 

E’ davvero un peccato perché, primo set a parte, gli altri due sono stati combattuti fino all’ultimo punto.
Durante il secondo e il terzo set sono stati operati dei cambi e chi è subentrato si è fatto trovare molto più che pronto. Sono molto contento dei due ingressi, perché le ragaze si sono presentate con tutta la voglia di far bene e hanno dato pienamente il loro contributo. La verità è che ci siamo trovati a giocare contro una squadra sicuramente più avanti di noi dal punto di vista tecnico e del gioco, ma nonostante questo abbiamo retto quel livello, e buttato via letteralmente delle occasioni per chiudere sia il secondo che il terzo set. E’ la classica situazione in cui “manca un soldo per fare una lira”. Il problema è che non siamo carenti in un fondamentale specifico, ma siamo un po’ indietro sotto il profilo delle capacità di gioco e delle scelte individuali del singolo giocatore. La pallavolo è uno sport di situazione e non succede sistematicamente quello che prepariamo e dobbiamo essere bravi a saper correggerci in corsa. La situazione dentro al campo cambia costantemente al di là della strategia che si prepara. E’ indiscutibile che è la scelta individuale a determinare che un punto vada a buon fine oppure no. Noi da quel punto di vista e sulle capacità di gioco in generale siamo ancora carenti e, magari, basterebbe quel pizzico di determinazione o di attenzione in più nei punti che contano e staremo parlando, probabilmente, di un’altra partita”.

 

Arrivasse la prima vittoria convincente ridarebbe sicuramente morale a tutto lo spogliatoio.
Credo ci sia semplicemente bisogno di sbloccarci un po’. Siamo lì vicinissimo e ci manca veramente poco ma è vero che, se abbiamo lottato un set contro Trento e due set contro Legnano e li abbiamo persi tutti e tre, un motivo ci deve pur essere. Dobbiamo trovare la motivazione in tante piccole cose perché non siamo particolarmente carenti in un fondamentale: una volta non funziona la ricezione, una volta non funziona il secondo tocco o il palleggio di alzata, una volta non funziona la scelta individuale dell’attaccante, una volta manca la comunicazione tra più giocatori… Ci sono più cose sparse qua e là indice che il tutto, in generale, può funzionare, ma non funziona benissimo nei momenti decisivi di set. Quando sei al cospetto di squadre più esperte o tecnicamente più capaci finisci per pagare, come è successo a noi in queste due uscite”.

 

Domenica arriva l’Entu Olbia. Nelle prime uscite stagionali hanno conquistato 2 punti pur avendo perso per 3 set a 2 entrambe le partite.
Penso che anche loro si trovino nella nostra medesima situazione con la differenza che, probabilmente, hanno trovato squadre un po’ meno in forma di Trento e Legnano e hanno avuto un avvio un po’ più semplice del nostro. Arriveranno a Mondovì con la voglia di aumentare il loro bottino e di fare la loro partita. Sono una squadra molto fisica, forse la più fisica che abbiamo incontrato in queste prime giornate, con tanti centimetri e forza di colpo. Ma anche loro, un po’ come noi, sia dal punto di vista tecnico che da quello dell’esperienza, non sono una squadra formatissima. Questa può essere una partita dove, chi ha quel pizzico di determinazione o quel barlume di lucidità in più, nel momento in cui i punti cominciano a contare e le fasi dei set cominciano a diventare calde, avrà la meglio”.

 

Daniel Sebastian Ossino