Situazione migranti a Lurisia: parla il sindaco Paolo Bongiovanni | Il primo cittadino di Roccaforte Mondovì commenta i fatti delle ultime ore: “Impensabile il consumo di 500 litri d’acqua al giorno, messa in crisi la nostra rete idrica”

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Ad ormai più di 24 ore dalla protesta dei migranti ospitati a Lurisia e le seguenti ripercussioni siamo riusciti a raggiungere telefonicamente il Sindaco di Roccaforte Mondovì e a chiedere delucidazioni.

Alle nostre domande ha così commentato:

 

Abbiamo incontrato ieri i migranti che sono partiti per andare a manifestare in comune. L’acqua probabilmente è stato solamente un buon pretesto per il loro movimento. La realtà è che loro manifestano le lungaggini burocratiche per la mancanza di documenti, il fatto che sono obbligati a restare lì mentre vorrebbero trovarsi da tutt’altra parte.
Sicuramente il fatto di dover restare un anno, un anno e mezzo in attesa dei documenti non giova al clima, l’umore non è il massimo perché sono obbligati a restare lì. Il problema è alla base: probabilmente gli hanno fatto credere che arrivando qui da noi avrebbero “trovato l’America”, la realtà è che sono bloccati qua, non possono andarsene e non vedono un futuro. A Lurisia come da tutt’altra parte. Se si parla con i migranti di Mondovì troveremo la medesima situazione, con la differenza che loro vorrebbero andare a Torino.
Ovunque è la stessa situazione: loro sono partiti per venire in Italia e restare qua, di fatto non possono più andare via… e forse non saprebbero nemmeno loro dove”.

 

E cosa ci dice riguardo i cittadini locali? La convivenza con un così elevato numero di migranti crea delle difficoltà?
Sicuramente la scelta non è stata felice. Di fatto convivono perché non ci sono mai stati problemi, ma c’è una sproporzione tra gli abitanti che, nel periodo invernale, saranno un centinaio contro 70-90 migranti… non ha alcun senso! Un conto è parlare di 100 migranti in una città di 20.000 abitanti, un conto è riferirsi a una borgata. Chiaramente non possono integrarsi.

 

Riferendoci alla situazione idrica, i rubinetti sono stati riaperti, ma per gestire il tutto come bisogna fare?
Il problema si è verificato in quanto i migranti hanno fatto registrare consumi abnormi e nei giorni scorsi gli è stata semplicemente razionata l’acqua a 100 litri al giorno per persona, che è la media di tutti i cittadini italiani. Quindi non è giusto dire che sono rimasti senz’acqua, il problema è che se ne consumano 500 litri al giorno c’è qualcosa che non va. Poi che lo facciano apposta e che sia una forma di protesta, ci può (forse) dal loro punto di vista stare, ma non possono mettere in crisi la rete idrica perché vogliono protestare. Se vogliono fare una protesta, che la facciano in un altro modo. L’acqua devono farsela bastare, quello è un punto fermo. In ogni caso è da lì che è partita la protesta e da lì hanno manifestato tutti i loro problemi, ma ripeto, i problemi ci sono lì come in qualsiasi altro centro di accoglienza, secondo me fossero in centro a Torino sarebbe la stessa cosa, la situazione non cambia.”

 

La prefettura si muoverà a riguardo? La situazione anche se rientrata è presente.
Si, sicuramente. Adesso non possiamo fare altro che attendere gli sviluppi”.

 

Daniel Sebastian Ossino