Cuneo-Pro Settimo & Eureka 4-0, Fraschetti: “Un’importante iniezione di fiducia”

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Finalmente in Corso Monviso si sorride. Il Cuneo stende 4-0 la Pro Settimo & Eureka nella quinta giornata di Serie D, trova così la prima vittoria in campionato e con questa la fiducia nei propri mezzi e nelle proprie potenzialità.

 

Non sorride, non è nel suo stile, ma si mostra visibilmente rilassato in sala stampa mister Fabio Fraschetti, sul cui nome tanto si era parlato nel corso della settimana. “La società mi è stata vicina più che mai in questi giorni – commenta il tecnico – Non mi sarei sorpreso se, in caso di brutta prestazione oggi, avessero preso delle decisioni precise nei miei confronti. Il calcio è questo, fa parte del gioco. Ringrazio mia moglie, che mi ha raggiunto ed è stata indispensabile e ringrazio tutto l’ambiente: c’era la voglia, da parte mia, di vedere i frutti del lavoro svolto e finalmente iniziano a vedersi”.

 

Una vittoria che dà morale al gruppo, ripagandolo per il lavoro delle ultime settimane: “Le sensazioni in settimana erano giuste ed i fatti hanno dato ragione a me dal punto di vista tattico ed ai ragazzi per il lavoro svolto, anche perchè ci tengono a fare bene. Questa vittoria è il giusto premio, benché si tratti comunque sempre e solo di una vittoria. Il percorso da fare è ancora lungo, come testimoniato dai rischi corsi negli ultimi 10’ quando abbiamo calato l’intensità del gioco. Sono contento soprattutto che abbiamo segnato gli attaccanti, perché i loro gol sono indispensabili per noi. A livello mentale dovevamo entrare nella maniera giusta nel campionato: le aspettative erano tante ed il ko contro il Varese ci ha messo in difficoltà psicologicamente. Ho dovuto lavorare in corso d’opera, modificando anche l’impostazione tattica in base alle indicazioni del campionato, e non abbiamo mai avuto molta fortuna nelle partite giocate. Abbiamo oggi fatto un passo importante ma è solo il primo, pur essendo una grande iniezione di fiducia, che fa seguito alla buona prova di mercoledì, in cui, a differenza di quanto si dice, il Cuneo non aveva giocato contro una squadra di riserve. Io non ho riserve: la nostra forza è il gruppo, perché i ragazzi sono eccezionali, e sarà il gruppo a permettere a molti di esprimersi al meglio”.

 

Gli fa eco il vicecapitano Andrea Rosso, che pone però l’accento più sul piano sportivo che non su quello mentale: “Il campionato inizia oggi? No, il campionato è iniziato quattro giornate fa: abbiamo ottenuto una bella vittoria, ma siamo in ritardo e dobbiamo continuare a lavorare perché nulla è finito. Dobbiamo sempre aggiungere qualche gradino, di settimana in settimana, per arrivare alle posizioni che meritiamo. Siamo giocatori che non si conoscevano, abbiamo affrontato il ritiro con calma. Dobbiamo fare di più noi, stiamo cercando un amalgama di collettivo. Oggi abbiamo fatto finalmente una gran partita e questo crea un buon futuro, però non dobbiamo assolutamente volare alto, mantenendo un grande equilibrio. Abbiamo due punte che possono fare la differenza nel nostro campionato, in mezzo al campo ci stiamo trovando bene, dietro gli uomini che ci possono garantire la solidità ci sono: niente ragionamenti psicologici, solo tanto lavoro e costanza. In mezzo al campo? Togni ci darà una mano incredibile ad alzare ancora il livello, Orofino, Papa e Palazzolo hanno fatto una grande partita perché hanno fatto le cose semplici. Finalmente siamo riusciti ad arrivare per primi sui palloni: stiamo facendo un lavoro atletico specifico, dobbiamo ringraziare il preparatore. Detto questo, ciò che conta è l’amalgama di squadra”.

 

Soddisfattissimo, infine, il bomber del giorno, D’Antoni, che riprende il concetto del gruppo, già espresso da Rosso: “Il gruppo Cuneo è eccezionale e questa è la nostra vera forza. Ognuno di noi se da il meglio per sé finirà per dare il meglio per la squadra, che deve continuare a crescere nel collettivo, cercando sempre più di rinsaldarsi. I gol? Fanno parte del mestiere dell’attaccante e certamente danno una mano a livello mentale, perché consentono di sbloccarsi psicologicamente, pur non essendo l’unica cosa a cui si deve puntare. Ciò che conta, alla fine, è che la squadra si esprima al meglio e vinca”.

 

Carlo Cerutti