La battaglia per restituire una famiglia e la serenità agli orfani dei femmicidi | Anche da Fossano un pellegrinaggio verso Roma

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È partito da Fossano alla volta di Roma il vero e proprio pellegrinaggio della speranza per restituire dignità e futuro, e spesso anche presente, agli orfani del femminicidio.

Bambini e bambine che vengono catalogati, in un gergalismo burocratico e sociologico, come “orfani speciali”, ma che di speciale hanno solo la drammaticità della situazione in cui sono inseriti loro malgrado.

L’iniziativa di andare a Roma per una denuncia sociale nella sede del Convegno dal titolo “Switch Off”, svoltosi alla Camera dei Deputati su richiesta della Dottoressa Anna Costanza Baldry, è stata degli zii affidatari Agnese e Gian Paolo, ai quali ho avuto il piacere e l’onore di unirmi per sostenere la loro battaglia nella quale credo e per la quale mi batto da sempre e continuerò a farlo.

In un Paese nel quale il Governo in carica di centrosinistra vorrebbe ampliare oltre l’inverosimile il concetto di famiglia, riconoscendo diritti abnormi e contro natura a coppie di cittadini dello stesso sesso, fino a prospettare per esse la possibilità di ottenere l’adozione di bambini, si verifica l’esatto opposto della negazione di ogni qualsivoglia diritto in capo a chi vorrebbe con tutto il cuore prendersi cura di ragazzi reduci dal trauma più orribile, quello di avere visto la propria madre uccisa e il proprio padre assassino.
Potremmo dire che, tanto nel primo quanto nel secondo caso, ovvero dal riconoscimento di diritti smisurati alle coppie omosessuali fino alla negazione totale di diritti minimi a coppie eterosessuali desiderose unicamente di restituire un futuro a bambini colpiti dal dolore più atroce, questo Governo e questa maggioranza di centrosinistra si caratterizzino per negare la possibilità di una esistenza normale e serena ai ragazzi, che a seconda dei casi vengono gestiti o come oggetto di desideri altrui o come casi clinici o – appunto come conferma l’uso di tale gergalismo – “speciali”.
Di speciale, posso assicurare che vi sarà il mio è nostro impegno affinché i tanti Agnese e Gianpaolo d’Italia possano vedere riconosciuto il proprio diritto di affidatari e affinché, grazie all’amore di questi, i tanti orfani di femminicidio possano tornare a crescere in una famiglia che si occupi della loro serenità e della loro educazione.