La Summer School ha chiuso a Cuneo e Mondovì con due incontri per gli studenti | Salone d’Onore del Comune di Cuneo gremito venerdì 16 settembre per l’incontro con Tito Boeri

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Ultimo giorno di lavori per la Summer School del Cespec (Centro studi sul pensiero contemporaneo) terminato sabato 17 settembre, con due appuntamenti dedicati agli studenti delle scuole superiori di Cuneo e Mondovì.

 

A Cuneo, al liceo scientifico e classico statale “G.Peano – S.Pellico”, dalle 9.30 alle 12, si è svolta una lezione dialogata in francese per gli studenti del progetto Esabac in collaborazione con Alliance Française di Cuneo alla presenza di Nathalie Frogneux (Universitè catholique de Louvain). Modera Manuela Vico (Alliance Française).

 

A Mondovì, presso il liceo “Vasco Beccaria Govone”, dalle 10.30 alle 13, si è discusso di “Pratica di filosofia a scuola ovvero i due punti (:) della filosofia”. Intevenuta Silvia Bevilacqua (Propositi di filosofia). Ha introdotto Gabriele Vissio (Università di Torino).

 

Gran successo per l’intervento, in comune a Cuneo, del presidente dell’Inps Tito Boeri.
Il presidente dell’Inps, nonché professore ordinario di Economia all’Università Bocconi di Milano, Tito Boeri, ha catalizzato l’attenzione ieri, a Cuneo, con una vera e propria lectio magistralis sul tema “I nuovi confini tra lavoro e non lavoro”. In un salone d’Onore del Municipio gremito in ogni ordine di posto, Boeri ha riflettuto e dialogato con il pubblico, in particolare composto da molti giovani studenti e universitari, sui punti critici riguardanti i nuovi confini tra lavoro e non lavoro, con particolare attenzione al futuro dell’occupazione giovanile. “Il futuro dell’Italia non è nell’industria manifatturiera – ha spiegato Boeri -: chi dice che c’è un futuro nell’industria sbaglia perché il futuro occupazionale risiede nel settore dei servizi dove è più alto il capitale umano a disposizione”. Hightech, robotica, ricerca medica e sviluppo software: questi i settori di maggior sviluppo secondo il professore. “Da sfruttare sono certamente le opportunità offerte dalla sharing economy come secondo lavoro – ha messo in luce Boeri – dove i redditi sono bassi e i tempi d’impiego brevi, per coprire periodi di mancanza di impiego”. Il presidente dell’Inps non ha mancato di evidenziare quelli che soni i maggiori problemi in Italia sul fronte lavorativo: “Pochi investimenti in ricerca e sviluppo e assenza di grandi centri di attrazione del capitale umano, ma anche mismatch tra domande e offerte di lavoro e calo della formazione sui posti di impiego”.