Cuneo – Ordinanza che regola gli orari della Movida, Carmelo Noto: “Accanimento eccessivo sugli esercenti”| I nuovi divieti emessi dal sindaco hanno scatenato le polemiche. Il consigliere del Pd è molto critico: “Così si reprime e basta”

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“Ordinanza sindacale per la prevenzione dei disagi derivanti da una equilibrata coesistenza tra pubblici esercizi ed i cittadini”: recita così l’oggetto dell’ordinanza emessa dal sindaco del Comune di Cuneo che sta facendo molto discutere. Si parla di vita notturna, di movida e di orari con cui si cerca di regolamentare la musica, gli schiamazzi e in generale i rumori degli avventori dei locali cittadini.

 

L’ordinanza dispone il divieto di “suoni musicali diretti o riprodotti mediante impianti elettroacustici di diffusione sonora, schiamazzi, assembramenti chiassosi, rumori molesti, anche derivanti da un utilizzo emulativo dei veicoli”, dal lunedì al giovedì dalla mezzanotte alle 7, il venerdì, sabato e domenica dalle 00,30 alle 7. Si legge inoltre che ai titolari dei locali “è fatto obbligo di porre in essere ogni comportamento utile a contenere gli schiamazzi ed ogni altro comportamento degli avventori atto a costituire causa di disturbo, in particolare nelle aree esterne predisposte per l’attività, adiacenti o pertinenti al locale, ottenute in concessione, se pubbliche, o a disposizione dell’esercente, se private”. Sono previste multe che possono arrivare fino a 500 euro e, in caso di recidiva, il sindaco può disporre la chiusura dell’esercizio per tre giorni.

 

L’ordinanza ha riaperto l’infinita e forse irrisolvibile discussione tra chi vorrebbe una Cuneo più viva, con maggiori possibilità di divertimento per i giovani, e i residenti che chiedono invece tranquillità. La posizione di Carmelo Noto, consigliere comunale del Pd, è chiara: “Non sono d’accordo con questa ordinanza e presenterò un’interpellanza in cui ne chiederò il ritiro – spiega -. Il motivo è molto semplice: le ordinanze emesse dal sindaco hanno una caratteristica di contingenza e di urgenza, possono andare bene per esempio per evitare i botti a Capodanno, o per impedire il parcheggio in determinate zone durante le nevicate, non in questo caso, per il quale ci dovrebbe essere un regolamento”.

 

Secondo Noto il documento presenta degli errori strutturali e va inoltre a colpire in maniera eccessiva gli esercenti: “Nell’ordinanza si legge che sono loro i responsabili degli schiamazzi che avvengono davanti ai locali – dice il consigliere -, ma ci sono delle sentenze della Cassazione che dicono che quello che avviene fuori dai locali riguarda l’ordine pubblico, quindi non si possono ritenere responsabili gli esercenti. Così mi sembra quasi un voler favorire le sanzioni, un accanimento eccessivo”.

 

Insomma, per lui, da sempre vicino a chi si batte per una città più viva, non è questo il modo migliore per risolvere l’annoso problema. E anche sugli orari, troppo mortificanti per i locali, non è d’accordo con l’ordinanza: “Se da una parte si danno licenze per fare aprire locali e per creare spazi per la socializzazione, poi non si può reprimere con orari così – spiega -. C’è una commissione, ma fino ad ora non è riuscita a vagliare un regolamento e quindi ha pensato bene di risolvere il problema con questa ordinanza, ed è sbagliato. Noi in Consiglio abbiamo cercato di chiedere un tavolo in cui gli esercenti e i residenti si trovassero per decidere insieme le regole; questa ordinanza, secondo il mio modesto parere, è una cosa repressiva e basta. Poi è logico che la maleducazione va sanzionata, io sono il primo che difende la libertà dei residenti di poter dormire, però sanzionandola in questa maniera si va a creare solo una contrapposizione, proprio quello di cui non abbiamo bisogno”.

 

Gabriele Destefanis