Terremoto Centro Italia: partita una squadra di Vigili del Fuoco da Cuneo, Protezione Civile in attesa

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Un tremendo terremoto ha colpito nella notte il centro dell’Italia, provocando morti e feriti e devastando alcuni paesi, ridotti in macerie. Il bilancio, al momento, è di almeno 38 vittime. La prima e più forte scossa, di magnitudo 6.0, è stata registrata alle 3,36 con epicentro vicino ad Accumoli, in provincia di Rieti, nel Lazio.

 

Poi altre scosse di minore intensità. Tra le zone più colpite la frazione di Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, quasi rasa al suolo dal terremoto, e Amatrice, nel Lazio, in provincia di Rieti. Si continua a scavare tra le macerie, nella speranza di estrarre ancora persone vive.

 

La macchina dei soccorsi è al lavoro sul posto, ma si sta muovendo anche da Cuneo. Dalla centrale provinciale dei Vigili del Fuoco sono partiti, alle 9 di questa mattina, in 10, con moduli abitativi gonfiabili, container tecnici e moduli di emergenza che serviranno per allestire gli ospedali da campo. Oltre a loro, un’altra decina di Vigili del Fuoco di Cuneo si sta preparando, in attesa di una possibile chiamata, e nei prossimi giorni non si esclude la necessità di altri uomini in partenza dalla Granda.

 

Pronti a dare il loro contributo anche dalla Protezione Civile della provincia di Cuneo: “Nell’immediatezza stanno confluendo sul posto le squadre delle regioni più prossime, Lazio, Abruzzo e Umbria – riferisce Massimiliano Galli, responsabile del servizio di Protezione Civile della provincia di Cuneo -. Faranno il punto della situazione e se l’emergenza dovesse perdurare più tempo, la gestione verrà fatta anche con la collaborazione di altre regioni: noi siamo in attesa di notizie dalla Regione Piemonte. Credo che una chiamata arriverà a breve per la verifica delle colonne mobili e delle attrezzature a nostra disposizione. Da quello che sto vedendo nelle immagini in televisione, probabilmente ci saranno delle strutture temporanee di soccorso che potrebbero durare un po’ di tempo, con la conseguenza che ci sarà alternanza tra tutte le Regioni nella gestione dell’emergenza. Il sisma è molto simile a quello dell’Abruzzo. Ripeto, siamo in attesa“.

 

GDS