In Consiglio Comunale a Bra si è discusso di disabilità | L’assistenza ai disabili è stata al centro di un Consiglio durato oltre sette ore

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I servizi erogati nei centri diurni per i disabili sono stati al centro del Consiglio Comunale che si è riunito ieri pomeriggio a Bra. Un Consiglio fiume che è durato oltre sette ore nel corso delle quali a tenere banco è sono state proprio le delicate questioni della disabilità.

La seduta si è aperta con un minuto di silenzio per commemorare le vittime dell’attentato di Nizza, della strage ferroviaria avvenuta recentemente nel barese e del fallito golpe in Turchia, senza dimenticare il “quotidiano stillicidio di attentati che colpiscono i paesi del medio oriente e dell’Africa”– come detto dal presidente dell’assemblea Biagio Conterno. In apertura, il sindaco Sibille ha poi ricordato la figura di Malvina Ronchi della Rocca, staffetta partigiana e cittadina onoraria di Bra, recentemente scomparsa, oltre a ricordare l’attribuzione delle nuove deleghe all’assessore Massimo Borrelli in materia di pianificazione della mobilità sostenibile e politiche giovanili ed al vice sindaco Giovanni Fogliato per le politiche dell’integrazione.

Sollecitati da un’associazione di famigliari di persone disabili (l’associazione Low Care, ndr), i consiglieri comunali braidesi si sono confrontati sulla richiesta alle famiglie da parte dell’Asl Cn2, che gestisce le attività socio-assistenziali del territorio, di compartecipare ai costi per alcune delle prestazioni erogate presso i centri diurni del territorio, come ad esempio la spesa per i pasti e i trasporti.

“Nel nostro bilancio abbiamo accantonato i fondi per coprire il costo di questi bisogni. E’ il segno politico chiaro che l’amministrazione comunale vuole dare, oltre alle posizioni chiare da me assunte sull’argomento all’interno dell’Assemblea dei Sindaci del distretto” – ha dichiarato la prima cittadina Bruna Sibille, dopo aver letto però una comunicazione dell’azienda sanitaria che ricorda recenti pronunciamenti del Tribunale amministrativo regionale e del Consiglio di Stato, che non vanno nella direzione auspicata delle famiglie. “Bra ha sempre cercato una via d’uscita e una mediazione alta per tutelare le esigenze delle persone e chiediamo al Sindaco che continui a far sentire la nostra voce presso tutti gli organi preposti per arrivare ad una soluzione legittima che tuteli le famiglie di coloro che frequentano i centri diurni” – ha detto il presidente del consiglio comunale Biagio Conterno (Pd), mentre per Massimo Somaglia (capogruppo “Forza Italia”) è necessario “approvare un testo che sia incisivo nella speranza di dare soluzione a problematiche che quotidianamente vivono proprio le famiglie interessate”.
“La nostra volontà politica dobbiamo esprimerla all’interno dell’assemblea dei Sindaci del distretto socio-assistenziale e lì, dobbiamo avere la forza di raccoglierne il consenso” – secondo il capogruppo del “Movimento 5 Stelle” Claudio Allasia – “Occorre trovare una soluzione definitiva, in modo che non si debba ogni anno ripartire perché, anche se facciamo accantonamenti di bilancio, i solleciti di pagamento alle famiglie continuano ad arrivare. Non è un obbligo ma nulla vieta di includere pasti e trasporto all’interno del servizio, visto che altri consorzi assistenziali (il Cisap di Grugliasco e Collegno, ndr) lo fanno”.

Se per il capogruppo di “Somaglia per Bra”, Roberto Marengo, è necessario “rafforzare la posizione del sindaco all’interno dell’assemblea con un messaggio forte e chiaro”, per la consigliera Maria Milazzo (Pd) “le problematiche della disabilità non sono delle singole famiglie ma dell’intera società, con la politica che ha l’alto compito di occuparsene”, con Davide Tripodi (capogruppo “Bra domani”) che ha sollecitato a prendere “una posizione chiara, dove non si chieda di valutare ma si dica cosa si vuol fare. Il tempo delle valutazioni è finito: è vero che l’Asl ha posto un ostacolo ma è un organo amministrativo, mentre dalla politica si attendono indirizzi”.

“Un esempio di democrazia partecipata, dal basso, o meglio dall’alto, con un’associazione che ha voluto far giungere le sue istanze a noi amministratori pubblici, che dobbiamo rappresentarle. Il vero lavoro dovrà essere fatto all’interno dell’assemblea dei Sindaci, con i capigruppo consiliari che saranno costantemente informati sull’andamento dei lavori” – secondo il capogruppo di “Bra città per vivere” Abderrahmane Amajou, con il capogruppo del “Movimento 5 stelle” Claudio Allasia che ha poi sottolineato come “il pronunciamento politico che ci viene richiesto dall’associazione nasce anche dall’aver trovato un muro quando chiese di intervenire nella sede deputata alla discussione di queste tematiche, ovvero la commissione socio-assistenza, con istanze che sono riuscite ad arrivare ai consiglieri solo a seguito di un incontro pubblico”. Al termine della discussione, entrambi i testi di mozione presentati dai consiglieri, sono stati approvati dall’assemblea, pur se con maggioranze diverse.

 

Se i centri diurni per i disabili in estate interrompono la loro attività, il carico del servizio si ribalterà sulle famiglie? Questo l’interrogativo che ha interessato altri due testi di mozione discussi dalla massima assemblea civica braidese.
“La direzione dell’Asl mi ha assicurato che si cercherà di porre rimedio al più presto a questa situazione, già a partire dalle prossime festività natalizie, per garantire la continuità di servizio alle famiglie che lo richiedono” – ha affermato il sindaco Bruna Sibille, mentre il consigliere Marina Isu (Pd) ha messo in evidenza “l’attenzione dimostrata dall’amministrazione comunale sui temi dell’inclusione, durante l’intero anno scolastico e anche con il servizio di “Estate ragazzi”. Il Comune ha partecipato al bando “Vivo meglio” promosso dalla Fondazione Crt nella speranza di ottenere fondi per consentire soggiorni presso la colonia di Laigueglia, in modo da ampliare le opportunità dei disabili di usufruire di servizi pubblici anche nei mesi estivi”.
“Iniziative positive ma qui la richiesta è il rispetto della legalità, nella garanzia dei livelli essenziali di assistenza (in sigla Lea, ndr)” – ha affermato il capogruppo del “Movimento 5 Stelle” Claudio Allasia, aggiungendo: “Con l’interruzione del servizio, questo distretto è in violazione di legge. Pur consapevoli che la proposta della direzione dell’Asl sia improntata al pragmatismo, occorre fare in modo che il problema non si ripresenti”. Anche in questo caso, entrambe le mozioni sono state approvate con differenti maggioranze.

Condiviso lo spirito della norma, perplessità sulle sue modalità applicative se non cambierà il testo in discussione alle Camere. Questo in sintesi il concetto espresso dal consiglio comunale di Bra nel valutare il disegno di legge sul contrasto al consumo di suolo agricolo, favorendo il recupero del patrimonio edilizio esistente, all’esame del Parlamento.

“Se si vuole mettere un freno alla cementificazione selvaggia siamo favorevoli, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio” – ha detto il consigliere Sergio Panero (Bra domani) – “In Italia non ovunque si è operato allo stesso modo. Con l’approvazione della norma si genererà una moratoria sulle costruzioni e si stravolgeranno i piani regolatori legittimamente approvati. Teniamo conto che i diritti edificatori saranno bloccati anche per coloro che in questi anni hanno pagato l’Ici o l’Imu sui terreni edificabili, determinando drastiche riduzioni per le casse comunali sia per la riduzione del gettito tributario sia per la riduzione degli oneri di urbanizzazione”.

“Il rischio è di mettere un freno ad un sistema che funziona, azzerando la pianificazione urbanistica e creando discriminazioni forti tra i cittadini. Bisogna trovare un equilibrio tra il consumo del territorio e un’attività edilizia che ha contribuito allo sviluppo e al benessere del nostro paese. La legge non dispone poi di strumenti di incentivazione per il recupero del patrimonio esistente, anche perché il recupero non può essere un obbligo” – ha detto il consigliere Marco Ellena (Forza Itali). Il capogruppo del Partito Democratico Alberto Bergesio ha ritenuto invece che “deve essere trovato un equilibrio tra interessi legittimi, salvaguardando le aree agricole così come le esigenze dei privati che vogliono fare interventi. Nella norma in discussione lo Stato dovrebbe garantire comunque ai Comuni un’invarianza in termini di entrate per salvaguardare i servizi che debbono erogare, salvaguardando però anche le previsioni urbanistiche previgenti”, proponendo una versione emendata del testo di mozione che è stata poi approvata dall’assemblea.