Truffe ai danni di anziani soli e malati, arrestati dai Carabinieri di Alba e Neive tre venditori porta a porta

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Anziani e soli, meglio se malati. Erano questi gli obiettivi individuati dai tre agenti di commercio biellesi finiti in manette nell’ambito dell’operazione “Porta a Porta”, condotta dai carabinieri della stazione di Neive e della Compagnia di Alba.

L’accusa, nei loro confronti, è di truffa aggravata, estorsione e circonvenzione d’incapace: si tratta di M.C., 41enne di Biella, F.C, 27enne di Cavaglià e M.M., 28enne di Viverone, tutti e tre ai domiciliari.

 

Agenti commerciali porta a porta, appunto, che lavoravano per una ditta bresciana specializzata in telemarketing e vendita di accessori per la casa e per il benessere della persona, azienda risultata del tutto estranea all’attività criminosa dei propri dipendenti. Semplice e molto subdolo il modus operandi dei tre venditori senza scrupoli: individuavano le proprie vittime, ne carpivano la fiducia, quindi cominciavano a manipolarle invitandole a fare acquisti e facendole entrare in un vortice senza uscita, fino a prosciugarne i conti.

 

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa svolta nella sede del comando provinciale, a Cuneo, alla presenza del capitano Nicola Ricchiuti, comandante del Nucleo Operativo di Cuneo, del capitano Serena Galvagno, comandante della Compagnia di Alba e del maresciallo Pier Paolo Murgia, comandante della stazione di Neive. Proprio dal piccolo centro delle Langhe sono partite le indagini, nel febbraio del 2014, grazie alla segnalazione della direttrice di una banca che aveva notato anomali movimenti effettuati da una signora anziana.

 

I militari hanno parlato con la donna, una operatrice scolastica in pensione, che ha raccontato la situazione disperata nella quale si trovava, in balia dei venditori che l’avevano obbligata a richiedere un finanziamento per poter acquistare mobili ed elettrodomestici dal costo elevato e per lei del tutto inutili. Era arrivata a spendere circa 24 mila euro, prosciugando il conto corrente con i risparmi di una vita. Da questo episodio, le indagini dei carabinieri hanno fatto emergere un quadro ben più ampio, che partendo da Biella si sviluppava nelle province di Cuneo, Torino, Aosta e Novara.

 

Inizialmente gentili ed affettuosi, gli agenti diventavano poi aggressivi e minacciosi una volta carpita la fiducia degli anziani. Erano assolutamente senza scrupoli, tanto da “scegliere” spesso persone con malattie o situazioni familiari difficili: in un caso avevano individuato come vittima una persona sola con una malattia terminale, in un altro un anziano in lista d’attesa per un trapianto cardiaco, in una terza circostanza la truffa aveva riguardato una 80enne con un figlio di 50 anni con handicap di cui si prendeva cura. “Se non rinnovate questo contratto interverrà Equitalia e dovrete pagare ancora di più”, dicevano i venditori agli anziani. O ancora: “In caso di mancato rinnovo un maresciallo della Guardia di Finanza verrà ad arrestarla”. “Cose che a noi fanno sorridere – ha spiegato il maresciallo Murgia – ma che a persone anziane e vulnerabili come loro sortivano l’effetto sperato dai truffatori. Ci siamo trovati al cospetto di situazioni davvero difficili, per questo siamo stati ancora più motivati ad andare avanti nelle indagini”.

 

Le vittime individuate dai carabinieri sono al momento 6, con un giro di affari che si aggirava intorno ai 150.000 euro. Ma le indagini non sono ancora concluse, anzi i militari invitano altre persone che si riconoscessero vittime di raggiri analoghi a presentarsi in caserma per sporgere denuncia.

 

GDS

In foto un momento delal conferenza stampa tenuta oggi a Cuneo