Operazione Car Dream: spezzata a Biella un’insidiosa “catena di S.Antonio”

0
408

Promettevano auto da sogno versando quote relativamente modeste. Da qui il nome dell’Operazione CAR DREAM. Con questo stratagemma, due fratelli astigiani pluripregiudicati e 3 managers ed un promotore, dietro il paravento di una società tedesca, sono riusciti a racimolare in un anno e mezzo più di 10 milioni di euro vendendo la speranza di poter guidare, con la formula del noleggio a 24 mesi, prestigiose “berline” a costo zero o quasi.

 

 

Per fare ciò hanno utilizzato un sito web e si sono avvalsi della collaborazione di numerosi promotori sparsi su tutto il territorio nazionale. In sostanza, il meccanismo posto in essere altro non è che un sistema piramidale (meglio noto come “schema ponzi” o “catena di Sant’Antonio”), dove il guadagno di un soggetto aderente a tale forma contrattuale deriva esclusivamente dal reclutamento diretto o indiretto di un certo numero di soggetti che a loro volta versano delle somme prefissate. L’ingresso nel sistema di nuovi iscritti consente a coloro i quali avevano già aderito di scalare ad un livello superiore e così via, di livello in livello. E’ bene ricordare che i contratti a struttura piramidale sono vietati dalla legge 173/2005 e sono puniti come reato, seppur di natura contravvenzionale.

 

La società prometteva di consegnare una vettura dopo qualche mese dall’ingresso nel sistema a coloro che avessero versato una quota mediante bonifico. Tale automobile sarebbe stata concessa a noleggio per 24 mesi senza che i beneficiari fossero gravati da ulteriori costi (compreso cambio gomme, bollo, assicurazione). Alla scadenza, avrebbero potuto, poi, noleggiare altri automezzi di classe e cilindrata superiori, fino ad una vera e
propria “supercar”: una Maserati.

 

Tale sistema, incentrato su uno “schema piramidale”: ovvero il “gioco” continua a funzionare fintanto che vi siano individui alla base della piramide che garantiscono a coloro che già hanno aderito di avanzare di livello attraverso il pagamento delle quote di entrata. Pertanto, i partecipanti che si trovano alla base della piramide potranno recuperare il loro investimento iniziale, solo, e se, un alto numero di nuovi partecipanti (con i relativi investimenti iniziali) aderirà allo schema. (vedi schema allegato) Tuttavia, per come è strutturato il sistema, il meccanismo può funzionare inizialmente con un numero esiguo di partecipanti, ma necessita ben presto di numeri astronomici per poter andare avanti.

 

E a quel punto non serve essere un matematico per prevederne l’esito: la catena, prima o poi, “implode”, in quanto, dopo una ventina di passaggi per farla andare avanti servirebbe tutta la popolazione italiana e dal 30° passaggio non basterebbero tutti gli abitanti della Terra. E per gli ultimi arrivati (cc.dd. “latecomers”) che hanno versato la quota, naturalmente l’autovettura gratis resta “un sogno”.
Ad oggi, i citati 23.000 aderenti al sistema “piramidale” hanno versato quote a vario titolo per più di 10 milioni di euro in poco più di un anno dall’avvio della società. Nonostante l’ingente cifra raccolta ed il consistente numero degli affiliati, solo 84 hanno ricevuto l’autovettura promessa.

 

I 6 responsabili sono stati denunciati a piede libero per violazione alla Legge 173/2005. I Finanzieri hanno scoperto tale sistema truffaldino intrufolandosi in incognito ad una delle riunioni tenutesi a Biella lo scorso mese di febbraio. Altri simili incontri si sono succeduti su tutto il territorio nazionale per reclutare nuovi aderenti. Una volta capito il meccanismo, sono scattate le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Biella che ha disposto l’esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari, eseguite il 19 aprile scorso e nel corso delle quali sono stati acquisiti importanti elementi utili ai fini delle investigazioni.

 

Considerato che dal novembre 2014 a oggi sono oltre 23.000 le persone vittime del raggiro, che con ogni probabilità vedranno infranto il sogno promesso di una bella auto a fronte del pagamento di una somma modesta, su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, i Finanzieri di Biella hanno provveduto ad oscurare il sito web della società tedesca, onde evitare l’adesione di ulteriori persone ignare. Si invitano le persone che si ritengono truffate a presentare denuncia presso il più vicino Comando della Guardia di Finanza e soprattutto di diffidare da coloro i quali promettono facili guadagni o altri vantaggi.

 

L’attività posta in essere rientra nell’ambito delle funzioni di polizia economica e finanziaria, tipiche della Guardia di Finanza, ed è finalizzata a contrastare qualsiasi attività a danno dei consumatori e delle imprese che rispettano le regole.

 

c.s.