Scoperta officina auto abusiva dalla Guardia di Finanza di Cuneo | Nei guai un dipendente delle poste

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Nell’ambito degli ordinari controlli di polizia economico/finanziaria, volti a prevenire e ricercare fenomeni illeciti che potrebbero celare condotte “a monte” di evasione ed elusione fiscale, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Cuneo hanno individuato nel Comune di Cervasca, all’interno di una cascina, una vera e propria officina meccanica abusiva, dotata di impianto di pre-revisione, sistema di aspirazione e raccolta di oli esausti, saldatrici e ponti elevatori.

Ulteriori accertamenti, originati da una pregressa attività di servizio in materia di prodotti energetici (gasolio agricolo) assoggettati alle imposte indirette ed utilizzati in materia difforme alla normativa vigente, hanno consentito di rinvenire negli spazi adiacenti all’officina ben 23.000 kg di olio minerale esausto, derivante dall’attività di manutenzione automezzi, stoccato in vari fusti metallici nonché in un’ampia cisterna interrata.

In tale contesto, considerata la natura di rifiuto speciale pericoloso dell’olio e l’assenza della prevista documentazione ai fini ambientali, si è proceduto a richiedere il supporto tecnico del personale dell’A.R.P.A. di Cuneo nonchè l’intervento in loco di una società specializzata nella gestione e smaltimento di rifiuti speciali.

Le Fiamme Gialle hanno altresì richiesto l’intervento dello SPRESAL dell’ASL di Cuneo, per gli aspetti connessi all’igiene e sicurezza sul lavoro, e dell’Ufficio Tecnico del Comune, per verificare la destinazione d’uso originaria degli ambienti trasformati in officina meccanica.
Al termine di questa complessa serie di accertamenti tecnici è stato possibile rilevare che l’attrezzatura meccanica utilizzata era priva delle dichiarazioni di conformità, nonché l’illecita destinazione degli ambienti dove risultava allestita l’attività.

Per le anzidette violazioni nei confronti del “meccanico” abusivo sono state formulate delle prescrizioni di assoluto divieto di utilizzazione dei macchinari ed avviato un procedimento penale per abuso edilizio con successiva ordinanza di demolizione delle strutture illegalmente costruite (officina e piattaforma in cemento utilizzata per il lavaggio delle attrezzature con annesso scarico nel sottosuolo).

Sono state inoltre individuate e sottoposte a sequestro due cisterne contenenti oltre 2.400 litri di gasolio agevolato (ad uso agricolo) detenuto in assenza della documentazione d’acquisto attestante la lecita provenienza del prodotto, una carabina ad aria compressa e diverse munizioni per fucili da caccia non denunciate all’autorità di P.S. nonché diversi arredi, suppellettili, computer, pese digitali e altro materiale appartenenti alla società “Poste Italiane Spa”.

Al termine del servizio il “meccanico abusivo” è stato denunciato alla locale Autorità Giudiziaria per i reati di: detenzione di prodotto petrolifero agevolato in condizione diverse da quelle prescritte, gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi, scarico di acque reflue industriali nel suolo senza autorizzazione, omessa denuncia di armi e munizioni all’Autorità di Pubblica Sicurezza e peculato.

Quest’ultima fattispecie delittuosa è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Cuneo in quanto gli operanti hanno ipotizzato la sottrazione illecita del materiale da parte dell’indagato, risultato dipendente, nella fascia giornaliera antimeridiana, delle Poste Italiane Spa. e, quindi, formalmente equiparato ad un soggetto incaricato di pubblico servizio.

Dal punto di vista fiscale si è proceduto ad attribuire al soggetto una Partita Iva d’autorità per l’attività esercitata di “riparazioni meccaniche di autoveicoli” al fine di assoggettare a tassazione i redditi conseguiti e non dichiarati negli ultimi cinque anni.

L’operazione portata a termine dagli uomini del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Cuneo, condotta secondo i criteri della trasversalità che contraddistingue l’azione del Corpo, si pone a salvaguardia, di chi, esercitando nel rispetto delle regole, viene ingiustamente penalizzato da soggetti che, operando in sleale concorrenza, beneficiano di indebiti vantaggi economici.