I sindacati chiedono con forza un tavolo di crisi per le aziende Rebus e Pierrot di Mondovì

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Le Segreterie Provinciali della CGIL e della Filctem di Cuneo, sono a richiedere la convocazione di un tavolo di crisi con al centro le problematiche relative alle aziende Rebus e Pierrot di Mondovì. 

Aziende entrambe di proprietà della Famiglia Arnaldi, operanti nel mercato del tessile. Fino al 2012 le commesse erano quasi esclusivamente rivolte ad un’unica committenza, Miroglio che, a fronte della richiesta di un significativo ribasso del compenso da riconoscere alla ditta terzista, ha nei fatto prodotto un continuo ed inesorabile indebitamento anno su anno. Negli anni successivi e fino a prima che si fermasse l’attività, nel mese di marzo, erano comunque presenti commesse ottenute da altri clienti, tra i quali Texitalia e Frediani, entrambe Aziende tessili di Torino. All’interno delle Aziende operavano 80 lavoratrici, quasi tutte donne, che dal mese di dicembre non percepiscono più la retribuzione e che in questi giorni vedranno presumibilmente fallire la loro azienda per la quale lavorano da tanti anni.

 

Ecco, noi vorremo proprio partire da questo dato che, in un mercato del lavoro dove la flessibilità richiesta ai lavoratori è un “must” se si vuole avere qualche chance di ricollocazione, per chiedere, invece di provare assieme a Noi ed alle Istituzioni Locali, incontrate sabato mattina in occasione della manifestazione organizzata dalla Nostra Organizzazione Sindacale a Mondovì per sensibilizzare l’opinione pubblica, provare a fare sistema per cercare di non disperdere, da una parte le commesse prodotte fino a qualche settimana fa a Mondovì, e dall’altra per salvaguardare le importanti professionalità acquisite in questi anni dalle Lavoratrici. – così dalla CIGL di Cuneo – In secondo luogo infine vi chiediamo, comunque di darci il vostro contributo, sicuramente prezioso, per cercare di avviare un percorso di ricollocazione del personale…consapevoli del fatto che se oggi è difficile trovare un lavoro, sicuramente lo è ancora di più se a cercare una nuova occupazione è una lavoratrice donna.

 

Ma vogliamo comunque sottoporvi il caso ponendolo alla vostra attenzione, perché pur cosci del fatto che per chiunque perda il lavoro questo rischia di essere un dramma, evidenziamo il fatto che tra le lavoratrici vi sono dei casi assolutamente meritevoli di attenzione particolare: donna madre con due figli a carico di cui uno autistico, un’altra madre di tre figli con marito che anch’esso non percepisce lo stipendio da più di 4 mesi, ed ancora un’altra donna con marito che contemporaneamente sta perdendo il lavoro…questo solo per fare alcuni esempi che a nostro avviso impongono ad ognuno di noi un’attenta riflessione ed un possibile intervento“.