Busca: La serata di Pino Maniaci in 10 frasi

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Dopo la tanto esilarante quanto formativa e ricca di insegnamenti serata di ieri sera al Teatro Civico di Busca, Ideawebtv.it ha selezionato le 10 frasi che più possono descrivere e raccontare Pino Maniaci, un autentico vulcano che da ormai sedici anni erutta inchieste e prese in giro contro la mafia della Sicilia.

 

Durante le due ore trascorse insieme al pubblico buschese, il direttore di Telejato ha toccato più argomenti, dalla sua esperienza di vita alle inchieste di Telejato, passando per la politica e la mafia, a volte lontane, altre troppo vicine.

 

Eccolo riassunto in poche semplici sentenze:
1. “E’ la poltrona di Bruno Vespa o posso sedermi?” (appena salito sul palco)
2. ). Io ho 314 querele, la 315esima per stalking, ricevuta da un uomo! La mia prima risposta è stata: non è il mio tipo, poi ho in trasmissione detto che è amore vero. Ho scoperto poi che era per mettermi sotto controllo il cellulare e capire chi erano gli informatori del mio telegiornale”.
3. “Non si vincerà mai la lotta contro la mafia finché non si taglierà questo cordone ombelicale che lega la mafia alla politica. Si fanno affari!”.
4. “La Sicilia è la terra del Gattopardo: del cambiare tutto per non cambiare niente!”
5. “La mia isola è ricordata per la mafia e io non ci sto. Io non ci sto e lotto perché possa essere ricordata per Verga, Pirandello, per il mare, per il sole, per Sciascia e molti altri”
6. Ogni mattina gli agenti della mia scorta fanno la bonifica della macchina e la mette in moto: se non esplodono andiamo a prenderci un caffè, sennò do la notizia al telegiornale”
7. Quelli con i capelli bianchi dovrebbero ricordarsi che un tempo quando il governo non si comportava per il bene di tutti, la collettività scendeva in piazza e lo richiamava all’ordine. Oggi, purtroppo, sta trionfando la telecrazia. Bisogna spegnere la tv ed accendere il cervello!”
8. “Sono stato invitato ad Annozero e Santoro mi ha inviato le domande e le risposte prima. Non ci sono andato”
9. “Pino Maniaci è vivo perché i mafiosi hanno capito che con i grandi attentati di un tempo avevano perso consensi”
10. “Non mi uccide la mafia ma il monopolio di stato, che poi è la stessa cosa” (sul suo vizio di fumare)

 

Carlo Cerutti

 

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