Domenica il derby Cuneo-Mondovì, coach Venco: “Non vedo l’ora di giocare!”

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Il tempo del tanto atteso derby sta per arrivare e Cuneo e Mondovì stanno cercando di prepararsi al meglio per una stracittadina importante anche ai fini della classifica.

 

Maurizio Venco, coach delle monregalesi, ospiti domenica, preferisce, però, muoversi “con calma”, come confermato in esclusiva ai microfoni di Ideawebtv.it.

 

Il derby è sempre un derby, con l’aggiunta, quest’anno, della variante classifica. Sperate di fare il colpaccio?
“E’ una partita importante ma, come abbiamo sempre fatto quest’anno, noi preferiamo pensare gara dopo gara, senza tenere conto eccessivamente degli avversari né, tanto meno, della classifica. Abbiamo lavorato bene, cercando sempre di migliorarci e domenica vedremo a che punto siamo arrivati. Ciò che conta, quindi, non saranno aspetti esterni ma la prestazione”

 

Ecco, appunto, la prestazione. Che tipo di gara servirà?
“Penso che possano fare la differenza l’intensità ed il carattere messi in campo. Siamo due squadre diverse: noi più giovani e con un pizzico di esperienza in meno, loro con giocatrici più formate. Nel rettangolo di gioco contano però soprattutto inventiva, sfrontatezza e spregiudicatezza.”

 

Considerazioni ed insegnamenti che avete fatto vostri dopo la partita di andata?
“In un certo senso sì. Un girone fa alcune nostre “esperte” dovevano ancora entrare pienamente in ritmo, perché arrivate solo ad inizio stagione, ed abbiamo vinto grazie alle giovani, chiudendo con sei under 20 in campo. Le ragazze con meno esperienza alle spalle, spesso, giocano con meno schemi mentali e con meno pressione addosso, inventandosi giocate nuove, sia per loro che per le avversarie, che possono cambiare le carte in tavola. Sono loro, insomma, ad avere la spregiudicatezza necessaria. Ora, però, avremo anche le “esperte” in grande forma, cosa che potrebbe fare la differenza”.

 

Chi è più forte sulla carta?
“Siamo molto equilibrati. L’unica che vedo di un altro livello è Lodi. Noi e Cuneo siamo simili, perché puntiamo molto su cuore e carattere. Loro hanno tante ragazze esperte, noi molte giovani che abbiamo visto crescere in casa. Entrambi difendiamo bene con il giusto atteggiamento: come all’andata, quindi, potrebbero fare la differenza la battuta e l’attacco”.

 

Insomma, partita all’ultimo respiro. Ce lo dica in sincerità: vincere e, a fine stagione, superare Cuneo sarebbe un grande risultato?
“Certamente, ma non è il nostro obiettivo fisso. Ci eravamo prefissati di stare in orbita playoff, indipendentemente dalla posizione, per dimostrare di essere cresciuti ancora, come accaduto negli ultimi quattro anni. Lo abbiamo dimostrato, migliorando anche la media punti tra girone d’andata e girone di ritorno e restando davanti a squadroni come Castellanza ed Albese. Cuneo ha lavorato bene, con un grande coach che ha saputo gestire un gruppo di altissimo livello, ma superarli non è un’ossessione: sappiamo di avere la struttura che ci permetterà di arrivare in Serie A ma non abbiamo fretta. Ciò che volevo quest’anno l’ho ottenuto: costruire un gruppo vincente, fare crescere le giovani legandole alle tre ragazze d’esperienza acquistate che, lo dico in tutta onestà, mi hanno sorpreso per la loro capacità di fare gruppo”.

 

Chiudiamo con il discorso pubblico. I Blue Brothers hanno già detto che ci saranno e si faranno sentire, lanciando anche una mezza “provocazione” al tifo monregalese dopo la partita d’andata. Sentite la pressione e sperate in un grande pubblico?
“Qui il derby è sentitissimo ma io, in fin dei conti, sono di Lanzo (ride, ndr). Non sento il peso territoriale, ma lo percepisco nell’ambiente. Detto questo, tutto ciò può solo essere invidiato ed ammirato: solo la provincia cuneese vive di un così alto attaccamento al proprio campanile, tifando nel modo più sano per la propria squadra. Non posso che essere felice, quindi, per quello che stanno facendo i Blue Brothers: questo è il vero sport. La differenza? Cuneo ha un tifo organizzato, noi siamo la squadra delle ragazze e delle loro famiglie: Dimitriadhi e le altre cresciute qui sono le beniamine delle più giovani, che vengono al palazzetto per ammirarle ed osannarle. So che, comunque, qualcosa anche a Mondovì si sta muovendo, come all’andata, quando i tifosi del maschile giunsero per sostenere il femminile, perché un derby è sempre un derby. Insomma ci sono tutti i presupposti per vedere una grande partita. Non vedo l’ora che sia domenica!”

 

Carlo Cerutti