Home Economia Occupazione e competitività, Piumatti pessimista: “Le politiche pubbliche hanno avuto risultati nulli”

Occupazione e competitività, Piumatti pessimista: “Le politiche pubbliche hanno avuto risultati nulli”

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Le più recenti vicende economico occupazionali della Granda, legate ai servizi infrastrutturali e pubblici locali, confermano ancora una volta la necessità primaria e prioritaria di una revisione degli attuali meccanismi normativi, amministrativi e finanziari che, a fronte di tasse e tariffe dovute in maniera e misura crescente da famiglie e piccole e medie imprese, espongono reiteratamente queste fondamentali categorie di utenza socio economica a disservizi, sovra ed extra costi e alla prospettiva di interventi strutturali nati già obsoleti.

 

 

Questo è il pensiero a voce alta del Patron di Bra Servizi Giuseppe Piumatti, un rodato e recente passato da dirigente nazionale, regionale e provinciale di categoria delle Pmi e un presente da assai battagliero capitano di industria nel settore ambientale e della assistenza ecologica applicata a privati ed enti locali. “Mi rammarica profondamente dover constatare come le cronache economiche provinciali più attuali tendano a confermare le considerazioni e i rilievi che ebbi a formulare fin dalle primissime avvisaglie di situazioni già in allora evidenti, e si parla di alcuni anni fa. Spiace rilevare come in tutto questo tempo, nei settori vitali dei servizi pubblici locali, delle società partecipate e delle reti infrastrutturali si sia, a diversi livelli decisionali e istituzionali, perseverato nel senso di perpetuare e cristallizzare scelte di cui si stanno pagando prezzi non indifferenti dai molteplici punti di vista fiscale, tariffario, occupazionale, e tutto ciò a fronte di importanti risorse collettive e pubbliche che avrebbero potuto avere un opposto effetto moltiplicatore benefico, anche rispetto a realtà economiche in crisi protratta se non peggiorata, valorizzando soggetti aziendali e piani di sviluppo utili a sostenere economie ed efficienze di scala e a non deprimere competitività imprenditoriali e potere di acquisto familiare“.

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