La Sapsal chiude, il sindaco di Trinità: “Colpa dello Stato e dell’agenzia delle entrate” | Ernesta Zucco a fianco dei lavoratori, così come i sindacati: “Non possiamo attendere il curatore fallimentare”

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Con un sms inviato dal delegato sindacale: così i 34 dipendenti della Sapsal, azienda di Trinità che produce serramenti ed infissi, hanno appreso che lunedì 11 gennaio, giorno della riapertura della ditta dopo le ferie per le festività natalizie, non si sarebbero dovuti presentare a lavoro. Perché l’azienda chiude, porterà i libri in tribunale.

In tanti sapevano che la ditta da tempo (esattamente dal 2009) era in difficoltà, ma nessuno si aspettava una notizia così repentina.

 

E’ stato un fulmine a ciel sereno – spiega Vincenzo Battaglia, segretario generale Cisl Filca –. Che ci fossero difficoltà lo sapevamo, ma da qui a pensare che l’azienda decidesse di presentare i libri in tribunale ce ne passa. I lavoratori si dovevano presentare sul posto di lavoro lunedì ed invece il 7 gennaio è arrivata la chiamata al delegato sindacale, al quale è stata comunicata la decisione e al quale è stato chiesto di dirlo agli altri lavoratori. L’azienda ha detto di aver mantenuto il silenzio perché non voleva creare allarmismi e aspettava che le banche accettassero la proroga della moratoria, ma a novembre è arrivata l’istanza di fallimento e a quel punto ha deciso di consegnare i libri in tribunale“.

 

La situazione è però molto particolare, ed anche i sindacati ora dovranno attendere prima di potersi muovere: “Siamo di fronte ad una situazione anomala. Normalmente quando un’azienda si trova in cattive acque si muove in maniera diversa, c’è un percorso da fare. In questo caso invece i lavoratori a tutti gli effetti sono ancora della Sapsal, e sarà quindi compito del curatore fallimentare cercare di fare quello che si sarebbe dovuto fare molto prima in una situazione normale“.

 

Sarà dunque necessario attendere che il tribunale nomini il curatore fallimentare, un’operazione per la quale ci potrebbero volere anche una ventina di giorni. Poi, quale sarà la strada da percorrere? “Sarà quella di creare una strada parallela per far sì che il curatore presti attenzione ad eventuali acquirenti che si possano fare avanti – spiega ancora Battaglia -, l’unica possibilità di ricollocamento per i lavoratori”. In attesa della nomina del curatore fallimentare, i sindacati non staranno però con le mani in mano: “Ci potranno volere anche venti giorni – conclude Battaglia – per questo noi non vogliamo aspettare: con il segretario generale Cgil Marco Ricciardi ci siamo sentiti per mettere in campo una serie di iniziative e cercare anche la sensibilità del sindaco di Trinità. Dobbiamo accelerare, non possiamo attendere“.

 

Sensibilità del sindaco di Trinità che arriva immediata, insieme alla grande preoccupazione per la situazione dei lavoratori: “Iniziare il 2016 così per noi è una tragedia, parliamo di 40 famiglie che si trovano a gestire un bilancio difficile“, commenta Ernesta Zucco. Il primo cittadino pensa anche alla situazione dei proprietari della Sapsal: “E’ gente che ha tirato su l’azienda da zero, si sono dati da fare e adesso si trovano con niente di fatto, per causa dello Stato, come sempre. Perché è l’agenzia delle entrate che ha proclamato questo disastro, non pensando che magari l’azienda si sarebbe potuta tirare su e pagare nel tempo. Così invece non pagherà, e in più vengono messe sul lastrico delle famiglie, un vero disastro. Gli imprenditori hanno scelto di pagare i dipendenti e non lo Stato, mi sembra una cosa buona da parte loro, non potevano fare altro. A volte bisognerebbe ragionare di più sulle scelte, ma purtroppo lo Stato è asettico. Noi comunque siamo vicini ai dipendenti, ci siamo già messi in contatto con la Provincia e cercheremo di attuare una politica di aiuti per le famiglie“.

 

GDS