“Paga o dico a tutti che tradisci tua moglie”: receptionist arrestata per estorsione ad Alba

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba hanno arrestato una giovane receptionist rumena che aveva escogitato un sistema, neanche troppo originale, per fare cassa.

La vicenda ha come scenario una struttura ricettiva albese, gestita da un noto professionista, che annovera tra la clientela anche persone di ambo i sessi in cerca di momenti di intimità clandestina, lontano da occhi indiscreti.
La giovane rumena, intuendo la possibilità di “arrotondare” in maniera importante il proprio salario, aveva pensato di ricorrere a un sistema semplice ma efficace: consapevole che alcuni clienti dell’hotel, tra cui anche persone in vista della comunità locale, vi si recavano unicamente a scopo di incontri clandestini, dopo aver acquisito i loro dati anagrafici attraverso i documenti esibiti, li aveva contattati con il solo scopo di “scucirgli” del denaro minacciandoli di divulgare sui social network le prove della loro infedeltà coniugale o anche solo dell’orientamento sessuale.
Il sistema ha funzionato fino a quando una delle vittime ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri di Alba che hanno così avviato indagini approfondite e, nel giro di un paio di mesi, hanno scoperto che la donna non era nuova a imprese del genere e che anzi ne aveva fatto una vera e propria fonte illecita di reddito.
Le richieste non erano particolarmente esose, cifre tra i 500 e i 1.500 euro che quasi chiunque sarebbe stato disposto a pagare pur di evitare il pubblico ludibrio.

 

La giovane, evidentemente, confidava nel fatto che il timore di esporre in pubblico i vizi e debolezze dei clienti fedifraghi, li avrebbe indotti a pagare in silenzio pur di salvare quello che restava dei loro matrimoni. Così non è stato, dal momento che uno dei clienti, pur di non pagare, non ha esitato a denunciare la receptionist davvero poco professionale, anche a rischio di dover compromettere la propria reputazione.
Durante le loro indagini i militari hanno anche individuato due complici tunisini della donna le cui responsabilità individuali sono ancora al vaglio.

 

La rumena, a cui è stata notificato il provvedimento di cattura emesso dal G.I.P. del Tribunale di Asti su richiesta del P.M., è ora rinchiusa nella Casa Circondariale di Asti e, nei prossimi giorni, sarà sentita dal magistrato che le chiederà conto dei numerosi episodi estorsivi emersi nel corso delle indagini. L’accusa contro di lei e dei suoi complici è dei reati di estorsione continuata e minacce.

 

Ieri i carabinieri albesi hanno eseguito alcune perquisizioni in città e presso l’hotel incriminato sito in pieno centro storico procedendo al sequestro di alcuni telefonini ed altra documentazione utile alle indagini. Nella struttura ricettiva presso cui si tenevano gli incontri hot i carabinieri hanno anche eseguito controlli, col supporto della Polizia Municipale e degli Ispettori dell’ASL CN/2 di Alba, riscontrando numerose violazioni sia di carattere penale che amministrativo tanto da rischiare persino la chiusura dell’attività.