Consumo del suolo in Piemonte, Alberto Valmaggia: “Bisogna favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente”

0
504

Si è svolto, nel Centro Incontri della Regione, il convegno “Il governo del territorio in Piemonte”, organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e dal Centro Nazionale Studi Urbanistici, per discutere del tema “Ripresa dell’edilizia o contenimento del consumo di suolo?”. Vi hanno partecipato amministratori pubblici, esperti e tecnici del settore, economisti, magistrati, avvocati, ingegneri e architetti.

 

 

I dati disponibili risalgono al monitoraggio 2008-2013 (ultima pianificazione territoriale e paesaggistica della Regione), in cui emerge che sull’intera area piemontese (2.538.699 ettari) la superficie urbanizzata è cresciuta da 139.924 a 147.316 ettari: cioè dal 5,5 al 5,8%. Un incremento contenuto (0,3%) rispetto agli anni precedenti: nel periodo 1991-2008, infatti, era aumentata complessivamente del 6%. In provincia di Cuneo (689.490 ettari) si è passati dal 3,1% del 1991 al 4% del 2008, al 4,3% del 2013. Una crescita in termini percentuali minore, e rispetto al periodo 2008-2013, uguale, seppure sempre più limitata, rispetto al resto del Piemonte. Un altro elemento evidenziato dai dati, con cui si conferma il rallentamento del fenomeno, è il consumo di suolo agricolo ad elevata potenzialità produttiva, attestatosi, nell’ultimo monitoraggio, al 4,68% della superficie totale regionale, con un innalzamento, rispetto al 2008, di appena lo 0,05%.

 

“Il rallentamento del trend – sottolinea l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica, Alberto Valmaggia – è determinato dagli effetti recessivi della congiuntura economica sul settore edilizio e, in parte, dall’affermarsi di una maggiore attenzione a un modello di crescita attento ai principi della sostenibilità ambientale e di politiche regionali e provinciali mirate all’individuazione di strumenti utili al controllo del fenomeno”.
Quali azioni intendete attuare, in futuro, nel delicato settore? “I principi della legislazione e della pianificazione regionale vanno verso l’obiettivo di limitare il consumo del suolo e di tutelare il terreno agricolo, dal momento che si è già notevolmente ridotto, e di favorire il recupero e la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. In particolare, lo prevedono le norme dei Piani piemontesi Territoriale e Paesaggistico: quest’ultimo adottato a maggio dalla Giunta Chiamparino”.

 

Nel concreto? “Si deve partire da una verifica puntuale delle costruzioni esistenti. Il passo successivo riguarda la semplificazione della materia, riducendo le complicazioni burocratiche. Inoltre, per cercare le soluzioni migliori stiamo seguendo il metodo dell’ascolto del territorio e degli esperti sulla materia”.