|
|
Sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione complessivamente 10 persone dai carabinieri dei vari Comandi dislocati in Provincia di CUNEO in quanto, a seguito di specifiche indagini, emergeva che i soggetti denunciati utilizzavano I-Phone o Smartphone rubati in precedenza ai legittimi proprietari in circostanze diverse.
I derubati, una volta subito il furto dei loro telefonini, si recavano nelle caserme dell’Arma più vicine per denunciarne il furto e, da quel momento, i carabinieri si mettevano al lavoro per verificare se gli apparati rubati fossero usati direttamente da chi li aveva sottratti alle vittime o, come emerso in diversi casi, utilizzati da acquirenti che li compravano sottocosto ben consapevoli trattarsi di merce di provenienza furtiva.
Numerosi sono stati i telefonini recuperati nel corso delle perquisizioni eseguite dai carabinieri presso le abitazioni degli indagati su delega dell’Autorità Giudiziaria, in particolare a CUNEO, ALBA e BORGO SAN DALMAZZO. In tutti i casi si tratta di I-Phone o Smartphone di ultima generazione che possono anche costare oltre 800,00 euro l’uno.
Da segnalare due pregiudicati, un 30enne romeno ed un 40enne macedone, che ad ALBA erano riusciti a sfilare dalle borse di altrettante donne loro vittime al mercato settimanale gli I-Phone, poi rinvenuti e sequestrati a casa loro durante le perquisizioni. Ora i telefonini rubati potranno essere restituiti alle due donne proprietarie. A BORGO SAN DALMAZZO un 20enne albanese aveva con se uno Smartphone che risultava essere provento di una rapina perpetrata alcuni mesi fa ad un suo coetaneo a TORINO.
Indagini sono tuttora in corso da parte dei carabinieri di CUNEO nel tentativo di identificare chi fruisce illecitamente di telefonini rubati consentendo quindi ai legittimi proprietari, che ne hanno denunciato il furto, di rientrare in possesso del loro bene.
Al di là del valore economico spesso gli I-Phone o gli Smartphone sono veri e propri oggetti preziosi ed irrinunciabili della nostra vita essendoci in essi tutti i “contatti” di amici, familiari o di lavoro, il cui furto comporta evidenti danni sul piano delle relazioni interpersonali o lavorative.
