Michelin annuncia la chiusura dello stabilimento di Fossano, Sordella: “Non molliamo” | Il sindaco commenta il piano industriale che metterebbe in difficoltà 400 famiglie: “Mi appello ai parlamentari cuneesi, dobbiamo dare risposte”

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“Il giorno più brutto”. Così Davide Sordella, sindaco di Fossano, pochi minuti fa sulla sua pagina di Facebook, ha commentato il nuovo piano industriale deciso dalla Michelin che prevede la chiusura dello stabilimento di Fossano, mettendo così in pericolo il destino lavorative di ben 400 famiglie, di cui 118 proprio fossanesi.

In un lungo post il primo cittadino fossanese ha annunciato di essersi già attivato in provincia e regione per trovare una soluzione a quello che rischia di diventare un caso drammatico in provincia di Cuneo, promettendo il massimo impegno, anche in sede nazionale: proprio per questo Sordella si è appellato ai parlamentari cuneesi, non chiedendo una sterile solidarietà ma un lavoro e delle risposte concrete.

 

Così il sindaco: 

 

Questo è in assoluto il giorno più brutto da quando ho iniziato questo nuovo percorso. Michelin annuncia un piano per tutto il comparto industriale italiano che tra le altre cose prevede la chiusura dello stabilimento di Fossano. 400 famiglie di lavoratori, di cui 118 fossanesi.

Lo abbiamo saputo nei giorni scorsi in forma riservata e ci siamo subito attivati affinché quest’emergenza arrivasse a livello provinciale, regionale e nazionale, perché non è a Fossano che possiamo affrontare un evento di tale portata. In questo senso voglio ringraziare tutti i nostri rappresentanti in parlamento, al governo, in regione ed in provincia per la loro immediata disponibilità.

Quello che chiediamo non è la loro solidarietà. Io stesso non porterò una generica solidarietà ai lavoratori della Michelin di Fossano, perché credo se ne facciano ben poca cosa. Chiediamo di lavorare tutti insieme, aldilà dei colori politici, senza sciacallaggi, per dare delle risposte concrete a queste famiglie.

È il momento di stare il più possibile con i piedi per terra, perché non possiamo permetterci di fermarci alle frasi di circostanza, ai riti dei tavoli di concertazione, a qualche slogan gridato: dobbiamo dare una risposta REALE a queste 400 famiglie.

È quindi il momento di rimanere uniti come comunità, a tutti i livelli, ognuno cercando di fare la propria parte, non solo a parole. Noi ci dedicheremo a quest’emergenza a tempo pieno, non sono ottimista, molto provato a livello personale, ma non è questo il momento di arrendersi.

Ho sempre avuto rispetto per le scelte imprenditoriali, a volte difficili, ma faccio veramente difficoltà a capire questa decisione miope, presa proprio adesso. In un momento di timida ripresa economica non è Fossano che non se lo merita, ma è l’Italia che non se lo merita, è l’Europa che non se lo merita.

Fossano è in lutto, ma non molliamo.

 

Redazione Ideawebtv.it