Fossano – Biolé risponde al Sindaco sull’acqua pubblica: “C’è peggior Sordella di chi non vuol sentire?”

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Fabrizio Biolé, sindaco di Gaiola e cittadino fossanese, risponde alle precisazioni del Sindaco Davide Sordella, in risposta al Comitato Cuneese Acqua Bene Comune, uscite in queste ore. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera giuntaci in redazione:

 

Mi sento in dovere, da cittadino fossanese (ma utilizzando – e se inopportuno, me ne scuso – la piccolissima e frammentaria competenza dovuta a qualche anno di servizio come amministratore pro-tempore) di commentare umilmente il quadro dei concetti espresso dal mio Sindaco, Davide Sordella, a repentina smentita di quanto asserito dal Comitato Cuneese Acqua Bene Comune a commento del presidio “campanario” di giovedì 24 in piazza Manfredi:
– Evocando o non evocando con precisi nomi e cognomi colleghi amministratori del cuneese, non ha forse il primo cittadino fossanese fatto passare il concetto che la scelta della gestione pubblica unica dovrebbe essere “ammortizzata” anche dai territori (come quello di Cuneo e valli) che una – pur imperfetta nella forma – gestione totalmente pubblica già praticano da tempo? E se, come asserisce Sordella, il “concetto (…) è ampiamente condiviso da tutti”, a che pro inserirlo nell’interlocuzione con i cittadini? Non si tratterebbe forse di un primo importante scoglio già superato?
(Mi chiedo peraltro come sia concettualmente compatibile un ragionamento “globale” in tal senso con il fatto che poi si insista sulle pretese “locali-elettorali” di non aumento delle tariffe, ecc…, come a dire: “i miei sacrifici li condivido, gli altrui sacrifici li condividano!”)
– A mio modesto modo di vedere, sarebbe più utile e anzi necessario soffermarci su ciò che il Sindaco di Fossano ha detto, più che su ciò che – intende lo stesso sottolineare – non ha mai detto:
· ha detto (sic) che il bene comune basilare come l’acqua è da considerarsi alla stregua della gestione dei rifiuti e del trasporto. Giuro: mi sembra quasi demenziale – con tutto il rispetto – dover sottolineare la banale assurdità di un’affermazione del genere. Ci provo lo stesso: secondo questo concetto, le decisioni sulla gestione della molecola di cui è composto l’80% del corpo della maggior parte degli organismi viventi dal Big bang – dalla “creazione” – in poi, e che ricopre la larga parte del pianeta, fungendo da sostanza basilare per l’alimentazione universale, non può essere affrontata separatamente dalla gestione di uno dei più grandi errori che il sistema di consumo capitalistico ha “inventato” da non più di 60 anni a questa parte nella parte “evoluta” del globo (salvo poi esportarlo ampiamente altrove): il rifiuto? La paradossale metafora che ho nel contesto di giovedì sottolineato a Sordella, chiedendo secondo lui in quale dei sette giorni, il buon Dio (per chi è credente) avesse creato il tram (nell’ipotesi in cui il Servizio Idrico non possa essere trattato separatamente da quello dei trasporti…), completa il ragionamento al riguardo.
(E non sto dicendo che non sia assolutamente indispensabile affrontare la questione della gestione pubblica di rifiuti e TPL, tant’è che molti singoli, comitati ed amministratori lo stanno facendo da tempo, ma non dare una scala di importanza a beni, bisogni e servizi sa tanto di qualunquismo e benaltrismo, o no?)
· ha detto (doppio sic) che il suo più recondito e devastante terrore è legato alla possibilità che la gestione pubblica in house potrebbe fare l’interesse delle banche private!!! Invece la gestione mista permette al socio privato di fare gratuita beneficenza alla collettività? Invece i tentativi in atto anche nella nostra regione (ad esempio a Vercelli) da parte delle grandi multiutility come Iren, A2A, Hera … di penetrare nelle per lo più virtuose gestioni pubbliche, conoscendo la cronica mancanza di liquidità delle stesse multiutility, porterebbe a cosa se non a legarsi mani e piedi a banche private che finanzierebbero l’operazione? Invece chi, quale forza politica, ha nel 2003 votato contro la trasformazione di cassa Depositi e Prestiti in SpA, salvo poi piazzarvi un proprio uomo di punta e dimenticarsi di proporre il qualsivoglia tentativo di ritornare alla mission originaria di banca pubblica per il finanziamento di infrastrutture e investimenti da parte degli enti locali? Quale Presidente del Consiglio ha infine poche settimane fa assicurato alle fondazioni bancarie socie della CdP i dividendi?
(l’interlocutore privilegiato per il finanziamento del passaggio alla gestione unica pubblica dovrebbe proprio essere Cassa Depositi e Prestiti, il “posto” in cui sono raccolti i 230 miliardi di risparmi dei cittadini sui libretti postali, ma che evidentemente qualcuno non prede mai in considerazione se non per dividersela con le banche private…)
· ha detto che “a Fossano l’acqua è già pubblica”, espressione quanto mai ambigua: il bene non economico “acqua” e la sua gestione sono concetti elementarmente differenti. Affermò anche, in Assemblea dei Sindaci, che il referendum chiedeva l’acqua pubblica lasciando discrezionalità sulla sua gestione…
(e per inciso lo smascheramento della tecnica del cambiare piano del discorso per sfuggire alle richieste di un competente interlocutore, è atto ancora più elementare…)
Una cosa forse però non l’ha mai detta, anche se pare essersi ben guardato dall’affermarlo: a riguardo delle prescrizioni derivanti dalla circolare del Presidente Chiamparino n°2/AMB del 16 marzo 2015, è vero: “non ha mai detto” che il punto 4 cui fa riferimento indica la data di scadenza del 30 settembre sì per chi non ha approvato il piano d’ambito, ma ha dimenticato:“o non abbiano scelto la forma di gestione e avviato la procedura di affidamento”.
Non so se il documento trasmesso dal Sindaco di Bra sia stato puntualmente condiviso prima della stesura definitiva (ho comunque poco modo di dubitarne); so però che, almeno al mio orecchio, alcuni dei concetti espressi da Davide Sordella stridono un po’ con i concetti espressi dallo stesso documento. Ed è forse più “sibillino” (aggettivo non casuale) il Sindaco di Fossano nella sua apparentemente lineare esposizione di giovedì rispetto al pur corposo e complesso scritto elaborato e trasmesso dalla Conferenza dell’ATO4.
Odio le scommesse e il gioco d’azzardo, ma riconfermo quanto detto giovedì in piazza: la pizza la offrirò io a tutti (senza adolescenziali scommesse…) se entro il 30 settembre la stessa Conferenza produrrà la tanto agognata delibera. Dalle carte sembra che prima del 20 ottobre non ci sia nulla di fatto.
Se la delibera però ricalcherà quanto affermato nel comunicato a firma Sibille, pizza o non pizza, il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune avrà inanellato un’altra piccola vittoria verso l’obiettivo primario: l’Azienda Speciale Pubblica.
Anche Sordella ha affermato giovedi pubblicamente che è una soluzione che appoggerebbe.
O forse mi sbaglio io: l’ha detto o non l’ha detto?…

 

Fabrizio Biolé
cittadino fossanese