Alba, approvato il regolamento per il riconoscimento delle unioni civili | Marello: “Decisione che il Parlamento avrebbe già dovuto prendere da tempo”

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Il Comune di Alba riconosce le unioni civili, quelle unioni formate da due persone maggiorenni, dello stesso sesso o di sesso diverso che non siano legate da vincoli giuridici come matrimonio, parentela, affinità, adozione e tutela, curatela, coppie conviventi da almeno un anno e con residenza nel Comune di Alba.

 

Il regolamento per il riconoscimento è stato approvato durante il Consiglio comunale di giovedì 30 luglio con il voto della maggioranza e l’astensione dell’opposizione. A presentarlo è stato il Sindaco Maurizio Marello che ha detto: “Si tratta di una delibera di rilievo. Con questo documento il Consiglio comunale assume una decisione che il Parlamento italiano avrebbe già dovuto prendere da tempo. Dare un riconoscimento alle unioni civili significa dare dignità a tutti i cittadini e rimuovere quegli ostacoli che impediscono tale dignità”.

 

Il Sindaco Maurizio Marello ha anche spiegato che non possono iscriversi al registro le coppie legate tra loro da vincoli giuridici  e di parentela fino a quarto grado, le persone coniugate con altri soggetti, anche se separate legalmente; le persone divorziate se non è stata ancora annotata la sentenza di divorzio; le persone che appartengono ad un’altra forma di unione civile riconosciuta; le persone coabitanti per motivi di studio, lavoro, religione o motivo che non sia legato ad un vincolo affettivo.

 

Il regolamento ha acceso un ampio dibattito in Consiglio. Il Presidente della quarta commissione William Revello ha parlato di “delibera dal doppio significato: riconoscere e non discriminare”, mentre il Consigliere Pierangela Castellengo ha dichiarato “atto dovuto, atto di civiltà ed un importante segnale politico”. Secondo il Consigliere Paola Farinetti “la norma privilegia gli omosessuali che in questo momento non possono sposarsi”.
Dall’altra parte l’opposizione ha deciso per l’astensione perché secondo il consigliere Domenico Boeri “il Consiglio comunale non è il luogo per legiferare su questi argomenti”.