Frutta cuneese, buona la qualità ma la filiera è da riformare | Pagliano e Revelli: “La frutta aumenta dal frutteto alla tavola del 500%”

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Ieri a Expo di Milano, la delegazione dei frutticoltori cuneesi ha voluto rappresentare le difficoltà del comparto, nonostante quest’anno sia un’annata eccellente dal punto di vista della qualità.

Infatti i consumi di frutta e verdura sono aumentati grazie ai loro straordinari sapori e profumi, ma anche ad una stagione calda particolarmente favorevole.

 

Due le denunce sulle quali hanno insistito i frutticoltori della Coldiretti della Granda: una filiera che moltiplica al consumo per cinque il prezzo pagato per la frutta in campo, dall’altra la mancata promozione della nostra frutta, le cui cassette o confezioni spesso riportano diciture che fanno immaginare di contenere prodotto italiano, mentre in realtà quando va bene questo è spagnolo oppure cileno.

 

Delia Revelli ed Enzo Pagliano, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo, hanno dichiarato: “La frutta aumenta dal frutteto alla tavola del cinquecento per cento, questa filiera è da ristrutturare. La situazione attuale genera il crollo della produzione frutticola cuneese. O ci si dà tutti insieme una serie di regole e queste poi vengono rispettate, oppure da questa crisi non ne veniamo fuori”.
Coldiretti Cuneo sta lavorando per qualificare la filiera del fresco, soprattutto sul mercato interno e sta cercando accordi di filiera per l’agroindustria.

 

Concludono Revelli e Pagliano: “Abbiamo la sensazione che, sul territorio cuneese, tutti gli attori della filiera siano in sintonia con quanto Coldiretti va dicendo da anni. All’atto pratico, però, non si fa sistema ed ognuno va per conto suo, quasi infastidito da proposte nuove, che andrebbero a valorizzare la nostra frutta ed a riconoscere al produttore il giusto prezzo. Se continuiamo così, il declino è inevitabile. Ne verranno coinvolte le imprese agricole, ma anche tutto l’indotto da queste generato come le aziende artigianali, industriali e cooperative, che effettuano il confezionamento della frutta e l’indotto che sta a monte, ovvero quelle imprese che vendono prodotti come concimi, antiparassitari e strutture per frutteti”.