Accordo sulla nocciola, Cirio: “Molto pericoloso” | L’eurodeputato: “Se vent’anni fa avessimo piantato Nebbiolo ovunque sarebbe stata la morte del Barolo”

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L’accordo firmato ieri ad Alba può essere molto pericoloso per i produttori di nocciola di Langhe e Roero”: a parlare è l’eurodeputato Alberto Cirio, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue.

 

Il prevedere di incrementare del 25 per cento la produzione piemontese, senza garantire a fianco strumenti che possano certificarne la qualità, è un errore storico che pagheranno i nostri contadini che di una produzione d’eccellenza hanno fatto una regola di vita – sottolinea Cirio – Le nocciole, infatti, non sono tutte uguali in Piemonte, lo sanno bene i nostri produttori. Oggi si tolgono i kiwi per creare noccioleti in zone di pianura dove i nostri nonni non si sarebbero azzardati a mettere una sola pianta. Tutto ciò allettati da un prezzo che è vero che è più che triplicato, ma che non sarà così per sempre, soprattutto se si pianta in modo indiscriminato pur di fare volumi e quantità.

 

“A questa facile attrattiva – aggiunge – adesso rischia di aggiungersi anche l’accordo della Regione, che stanzia decine di milioni per tutto il Piemonte pur di aumentare la produzione. Farlo è sbagliato e mi chiedo come mai il mondo agricolo della nocciola non sia stato preventivamente interpellato. Pur comprendendo e rispettando le esigenze della Ferrero, perché a questa grande industria il nostro territorio deve essere grato ogni giorno, credo però che questo accordo il Sindaco di Alba avrebbe dovuto lasciarlo firmare a Torino o a Carmagnola, perché potranno gioirne gli agricoltori piemontesi di altre aree, ma non certo i nostri.

 

Senza un progetto che ci permetta di certificare, così come avveniva un tempo, la diversità e la superiorità della vecchia tonda gentile delle Langhe i nostri contadini rischieranno che il loro prodotto venga confuso con quello meno buono e meno pregiato del resto della regione, in una concorrenza sleale che mortificherà la nostra eccellenza e che rivedrà necessariamente al ribasso il valore di mercato della nostra nocciola. Mi stupisco che l’esperienza del vino non abbia insegnato nulla ai nostri governanti di Torino. Puntare sulla qualità è l’unica strada che abbiamo per garantire futuro e successo alle nostre produzioni agroalimentari locali. Pensate un po’ se vent’anni fa, entusiasti dal boom che stava avendo il barolo, si fosse deciso di finanziare più produzione in tutto il Piemonte permettendo di piantare vigneti di Nebbiolo ovunque, dal Novarese alle colline torinesi. Sarebbe stata la morte del Barolo. Cosa che, adesso, rischia di accadere alla Tonda Gentile se la Regione, accanto a questo piano, non si adopererà immediatamente per differenziarne la qualità sul mercato, cominciando dal sostegno alla risoluzione che ho presentato al Parlamento Ue proprio per modificare il regolamento sui prodotti agricoli e permettere che sulle etichette sia indicata in modo evidente l’area di produzione. Mi chiedo poi con quali meccanismi di controllo, fra cinque-sei anni quando l’aumento di produzione sarà effettivo, si farà in modo di evitare il crollo dei prezzi, perché dall’accordo non emerge assolutamente in modo chiaro.

 

Mi permetto, infine – conclude Cirio – di consigliare all’assessore Ferrero particolare attenzione sulle risorse del Psr, perché l’intenzione di usarle per finanziare nuovi impianti di nocciole è in conflitto con la normativa europea che vieta agli Stati di destinarle a questa finalità su qualsiasi tipo di prodotto, esponendoci quindi al rischio di una futura procedura di infrazione nei confronti del nostro territorio”.