Viceministro Costa: “Nella Granda un delitto su cinque è un furto in abitazione” | Bisogna far squadra con le forze dell’ordine

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«Aumentano i furti in abitazione nella Granda. Nei primi 5 mesi del 2015 sono state 1.332 le case svaligiate, il 15,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Un dato preoccupante, in controtendenza con il trend decrescente che si registra a livello regionale: in Piemonte, infatti, nel periodo gennaio-maggio 2015 i furti in appartamento sono stati complessivamente 10.201, il 7,7% in meno dell’anno precedente».

 

 

È quanto ha evidenziato il Viceministro della Giustizia Enrico Costa, aprendo i lavori del Convegno da lui promosso a Saluzzo dal titolo: “Un diritto sacrosanto: sentirci sicuri in casa nostra. Proposte concrete: certezza della pena; attività di prevenzione; sostegno alle forze dell’ordine”.

 

«In Piemonte – ha fatto osservare Costa -, con un totale di 91.289 delitti nei primi 5 mesi del 2015, si registra un decremento della delittuosità dell’11,3%, (Alessandria -16,9%; Asti -14,6%; Biella -13,1%; Novara -20,1%; Torino -9,8%; Verbania -15,3%). Tuttavia, i delitti diminuiscono in percentuale ridotta a Vercelli (-7%) e a Cuneo (-8,5%)».  

 

Il Viceministro ha quindi fotografato, nel dettaglio, la situazione nella Granda:

 

«Su un totale di 6.523 delitti nel periodo gennaio-maggio 2015 (al 31 maggio 2014 erano 7.130) – ha detto Costa -, colpisce soprattutto un dato: 1.332 furti in abitazione (+15,8%). Praticamente, il 20% dei delitti denunciati nella Granda sono furti in appartamento, uno su cinque. Parliamo di circa tre mila case svaligiate ogni anno. Una proporzione lontana dal dato regionale, dove i furti in abitazione rappresentano solo l’11% del totale dei delitti».

 

«Si tratta, in alcuni casi – aggiunge il Viceministro -, di furti che degenerano in rapine. Un tempo, infatti, i cosiddetti “topi d’appartamento” si introducevano perlopiù nelle abitazioni assicurandosi che i proprietari fossero usciti. Oggi, invece, molti ladri si assumono il rischio di dover neutralizzare i proprietari con la violenza. A livello provinciale, va comunque registrata una diminuzione del numero complessivo delle rapine: da gennaio a maggio 2015 sono state 40, a fronte delle 69 dei primi cinque mesi del 2014; di queste, 13 sono avvenute in abitazione (-13,3%), mentre non sono state rapinate né banche né uffici postali. E calano anche i borseggi (-4,9%), ma aumentano altri episodi di delinquenza comune, come i furti di autovetture (92 casi, +35,3%) e gli scippi (+11,1)».

 

Inoltre, il fenomeno fa registrare un’evoluzione:

 

«Si colpiscono sempre più le attività produttive, le aziende, i capannoni – ha fatto notare il Viceministro -, e si asportano mezzi e strumenti di lavoro. Ciò richiede una particolare organizzazione criminale. In un momento di crisi economica, questo rischia di essere il colpo di grazia per chi è già in difficoltà».

 

Enrico Costa ha quindi evidenziato come i cittadini si sentano spesso impotenti di fronte a questi episodi:

 

«Spesso – ha precisato – i furti non vengono neanche denunciati, nella convinzione che una denuncia cadrebbe nel vuoto. Accade infatti non di rado che, una volta fatta la denuncia, il denunciante non venga informato degli sviluppi. A tal proposito, oltre al più fermo sostegno alle forze dell’ordine, è necessario far sì che i cittadini non si sentano abbandonati. Ecco perché è stato presentato un emendamento al Disegno di legge di riforma del processo penale che prevede la possibilità, per i denuncianti, trascorsi sei mesi dalla denuncia, di chiedere di essere informati dall’autorità sullo stato delle indagini in corso. Inoltre, sempre in riferimento al Ddl sul penale, il Governo ha appena depositato tre emendamenti volti inasprire le pene minime per i furti in abitazione e le rapine, e a garantire pene certe ed effettive per gli autori. Ciò attraverso una significativa modifica normativa che stabilisce come l’eventuale presenza di circostanze attenuanti non possa essere ritenuta equivalente o prevalente rispetto alle aggravanti del furto. Si tratta di un’ipotesi di divieto di bilanciamento con l’obiettivo di evitare abbassamenti di pena non adeguati alla gravità dei fatti».  

 

Il Viceministro Costa ha infine rilevato come, a fronte di questo quadro preoccupante che riguarda i delitti contro il patrimonio, sempre nel periodo gennaio-maggio 2015 emergano comunque alcuni dati positivi: nella Granda diminuiscono infatti in modo consistente le ricettazioni (-20,7%), le estorsioni (-30,8%) e i delitti inerenti gli stupefacenti (-32,9%). I delitti scoperti al 31 maggio 2015 erano 2.182. Il totale delle persone denunciate o arrestate ammontava invece a 3.051.