Asl CN1 promossa nella relazione sugli obiettivi 2014 | Prestata molta attenzione per le strutture sanitarie ai target del PNE

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Riduzione del tasso di ospedalizzazione, rispetto della percentuale dei parti cesarei, intervento sulle liste d’attesa nella specialistica, obiettivi di prevenzione, di fidelizzazione dei cittadini, di mantenimento dell’equilibrio economico.

Sono alcuni degli obiettivi strategici, assegnati dalla Direzione Generale dell’Asl CN1 nel 2014, un anno difficile caratterizzato da sfide e opportunità, di cui si trovano i dettagli nella Relazione sulla Performance, redatta dalla struttura Programmazione e Politiche di Budget dell’Asl e pubblicata sul Portale aziendale http://www.aslcn1.it/amministrazione-trasparente/performance/relazione-sulla-performance/

 

Spiega il direttore della Struttura, Pinuccia Carena: “Annualmente, la Direzione Generale definisce gli obiettivi organizzativi che intende raggiungere, i valori attesi di risultato e i rispettivi indicatori, in base ai quali si definiscono gli obiettivi per tutte le strutture aziendali (reparti, ospedali, distretti, dipartimenti) nelle schede di budget. Nel corso del 2014 i risultati attesi sono stati sostanzialmente positivi, al di là di qualche inevitabile criticità”.

Un lavoro impegnativo che ha occupato tutti i dipendenti, per cercare di ottenere i migliori risultati soprattutto in relazione al soddisfacimento del bisogno di salute dell’utenza e all’appropriatezza dei risultati, secondo le indicazioni del Piano Nazionale Esiti. La lista è lunga. Basti citare il miglioramento della performance nelle fratture di femore operate entro le 48 ore dall’ingresso in ospedale, i parti cesarei con un esito del 22,5 per cento rispetto al target del 25, le angioplastiche in caso di diagnosi per infarto miocardico acuto da effettuarsi entro il giorno successivo al ricovero, o le colecistectomie con una degenza post-operatoria minore di 3 giorni: tutti obiettivi completamente o sostanzialmente raggiunti.
Così la percentuale di ospedalizzazione per tonsillectomia all’1,54 per mille, di molto inferiore al dato nazionale (2,57 per mille) o il basso indice di ospedalizzazione per la resezione transuretrale della prostata (TURP)  in caso di iperplasia prostatica benigna.   
Tutti questi risultati sono stati ottenuti anche attraverso la visione delle attività in modo trasversale, con la definizione di percorsi che nel tempo dovrebbero seguire il paziente nel suo iter clinico.

Interessante, e di indubbio impatto sui cittadini, è anche il progetto elaborato per migliorare i tempi di attesa rispetto allo standard regionale, attraverso la revisione dei canali di accesso alle prestazioni ambulatoriali e la contestuale riorganizzazione delle sedi di erogazione.

 

Le azioni attivate hanno riguardato l’istituzione di modalità di accesso diretto riservato alle classi in priorità B per alcune specialità altamente critiche nel rispetto dei tempi di attesa standard; l’istituzione del doppio canale di primo accesso visite e controlli; altre azioni con l’obiettivo di  migliorare il grado di appropriatezza prescrittiva. L’obiettivo, che ha interessato 60 strutture dell’Asl, è stato pienamente raggiunto nel due terzi dei casi, negli altri sostanzialmente raggiunto (con percentuale superiore all’80% rispetto al target).