Il viceministro Costa sulla posta a giorni alterni: “Necessaria riflessione di Governo” | L’Agcom ha autorizzato il piano per 778 comuni piemontesi

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La delibera dell’Agcom che autorizza Poste Italiane a consegnare la corrispondenza a giorni alterni al 25% della popolazione è conforme al diritto europeo? Molti elementi fanno pensare che l’Europa non apprezzerà una simile, quasi illimitata deroga al servizio universale.

Ciò implicherà che Governo e Parlamento dovranno ora avviare una riflessione, perché è evidente che si è andati molto oltre lo spirito del legislatore: la legge di stabilità (e l’Europa) ammette infatti la deroga al servizio universale solo “in presenza di particolari situazioni di natura infrastrutturale e geografica”. La deroga, insomma, non può diventare la normalità”. È quanto afferma il Viceministro della Giustizia, Enrico Costa.

 

Il piano di Poste prevede di dimezzare la distribuzione della corrispondenza, da 10 a 5 giorni ogni due settimane, in 5.296 comuni italiani (su un totale di 8.046). Primo, per numero di comuni interessati (901), è il Piemonte, seguito dalla Lombardia (542). Agcom, chiamata ad autorizzare il piano, in un documento sottoposto a consultazione pubblica ha evidenziato sussistere i requisiti per 4.721 comuni (778 in Piemonte).

 

Veder compromessi i servizi basilari – dice Costa – significa non rendersi conto del ruolo di presidio sociale che talune funzioni rivestono. Che destino avrebbero, poi, tutti i giornali – quotidiani e settimanali – recapitati in abbonamento? Tutto ciò è inaccettabile e rappresenta una minaccia al diritto sacrosanto di ciascuno di usufruire dei servizi universali”.