Home Attualità Lupi: a Ostana evitata la strage di capre cashemire e alpaca |...

Lupi: a Ostana evitata la strage di capre cashemire e alpaca | Coldiretti incontra Valmaggia

0
397

Un altro avvistamento di un lupo ad Ostana nelle immediate adiacenze della stalla che ospita le capre dell’azienda agricola di Roberto Miretto che con la sua famiglia risiede tutto l’anno a quota 1.600.

 

Roberto Miretto: “Questa primavera avevo dovuto intervenire per allontanare un branco di lupi affamati che sostavano presso la stalla pronti ad entrare nel caso non me ne fossi accorto ed avessi aperto il portone. Ieri sera, mio figlio, terrorizzato dall’avvistamento, è corso a chiamarmi e con l’ausilio dei cani anti lupo siamo riusciti ad allontanarlo. Viviamo una situazione di terrore e di grande preoccupazione. La mia azienda alleva capre di razza cachemire e alpaca. Abbiamo svolto corsi di formazione per filare la lana e realizzare manufatti. Il mio lavoro e quello della mia famiglia è messo in pericolo dalla presenza del branco di lupi che da Ostana non si sposta”.

 

L’azienda Miretto gestisce anche un agriturismo “La Nostro Mizoun” in località Durandin e coltiva diecimila metri quadrati di piante officinali (lavanda, genepy, achillea, arnica, zafferano). Le piante sono trasformate nel laboratorio artigianale aziendale e servite sia nell’agriturismo che cedute con la vendita diretta.

 

Ancora Roberto Miretto: “Lo scorso anno ho realizzato un recinto alto 1,40 m. intorno ai 40mila metri di terra prospicienti l’azienda, dove faccio pascolare le capre e le alpaca. Per questa realizzazione, a protezione del mio piccolo allevamento, ho investito tutto il reddito della mia famiglia. Inoltre, da qualche mese, ho assunto un aiuto pastore, che devo pagare per la sorveglianza del mio gregge. Nonostante la recinzione, il rischio è che il lupo attacchi lo stesso”.

 

Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo: “Queste sono imprese agricole condotte da giovani, che investono con determinazione e coraggio, innestando un percorso virtuoso con ricadute positive sulla conservazione e sul presidio del territorio. Non debbono essere lasciate a se stesse, ma aiutate con interventi concreti. È quanto meno inutile che a parole si incoraggi la gente a rimanere in montagna e nelle aree disagiate e poi non si assumano provvedimenti per i problemi concreti che gli abitanti di queste aree debbono affrontare”.

 

Essendo Roberto Miretto socio di Coldiretti Cuneo, l’Organizzazione ha ritenuto di chiedere un incontro urgente con l’assessore regionale alla Montagna, Alberto Valmaggia. Immediata la sua disponibilità all’incontro.

 

Alberto Valmaggia: “Vi ringrazio per la segnalazione così tempestiva e per il fatto che l’allevatore si sia voluto confrontare direttamente con chi rappresenta le Istituzioni. Per difendere i nostri allevatori di montagna non si è fatto abbastanza. Concordo con Coldiretti che è necessario inserire nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale una misura specifica al fine di evitare che la protezione degli allevamenti ricada a livello economico sulle poche imprese agricole che tutto l’anno presidiano la nostra montagna. Mi farò portavoce con il collega Giorgio Ferrero dell’Agricoltura della problematica. Chi vive tutto l’anno in montagna come il caso di Roberto Miretto deve ricevere assoluta attenzione da parte delle Istituzioni”.

 

Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo: “Il problema va affrontato con concretezza e soprattutto con una maggiore determinazione. I nostri allevatori si sono sfiduciati. La politica deve farsi carico dei problemi della montagna, non solamente con le parole, ma con fatti concreti. L’impegno assunto questa mattina dall’assessore Valmaggia va in questa direzione. Ci auguriamo che nell’incontro regionale e soprattutto nel nuovo Psr siano contenute le misure che gli allevatori attendono da tempo. Questa situazione come tutte le altre, fa parte dell’ormai annoso problema dell’eccessiva presenza di selvatici sul territorio e della necessità di attuare velocemente il contenimento per evitare sia problemi di natura economica, che di natura sociale”.

NESSUN COMMENTO